C’erano una volta i posti riservati alle donne incinta o con bambini, agli anziani o agli invalidi. Era il 2009, e l’allora deputato della Lega Nord, Matteo Salvini proponeva le carrozze della metropolitana meneghina “per soli milanesi”. Convinta, appoggiava l’iniziativa anche una candidata al consiglio provinciale, Raffaella Piccinni, compagna di partito del deputato leghista. Per la Piccinni, addirittura sarebbe stato meglio riservare “vagoni solo per extracomunitari” (“Ci sarebbe più sicurezza”, precisava).
Nello stesso anno, giungeva anche la proposta dell’azienda dei trasporti della città di Foggia (Ataf) di attivare una linea di autobus “solo per gli immigrati” che sono ospiti del centro di accoglienza dei richiedenti asilo di Borgo Mezzanone (Cara).
Passano gli anni, e la musica non cambia. Infatti nel gennaio 2013 e nell’ottobre 2014 arrivano nuove proposte di “apartheid”. La prima a Trapani (ne abbiamo parlato qui) , e le persone in causa erano gli immigrati che utilizzavano la linea di trasporto che collega la città con il centro di accoglienza di Salinagrande. La seconda a Borgaro, nella provincia del capoluogo piemontese (ne abbiamo parlato qui e qui), dove il sindaco del Pd, Claudio Gambino, dichiarava: “Qui con il campo nomadi c’è una situazione tale che se vogliamo garantire sugli autobus la sicurezza dei cittadini dobbiamo istituire due linee separate: una per i cittadini, l’altra per i rom”. Nulla di nuovo, quindi. Potremmo anzi dire con certezza che le dinamiche di segregazione e di esclusione, nonché di marginalizzazione dei migranti, si ripetono uguali a se stesse nel tempo.
Per arrivare poi a questa estate, quando, ad Abetone, in provincia di Pistoia, piccolo comune montano di 662 residenti, con 54 migranti, il primo cittadino Giampiero Danti (secondo cui “i ragazzi si trovano di fronte queste persone adulte, robuste, con un po’ di arroganza, anzi non poca, e di conseguenza le famiglie sono in rivolta, perché i ragazzi sono intimoriti”) propone di istituire un autobus ad hoc per studenti, e vietato ai migranti (per la cronaca, il sindaco si è lamentato che i migranti hanno chiesto la residenza: “Ma stiamo scherzando? E dopo la residenza, il giorno dopo, mi chiederanno la casa e poi anche il lavoro?”).
Poi arriva, due giorni fa, il turno di Calizzano, nel savonese. Anche qui, il sindaco, Pierangelo Olivieri, avvocato che guida una lista civica vicino al centrodestra, decide di disporre autobus “distinti” per studenti e migranti. “Ci sono stati episodi spiacevoli verso alcune ragazze, per questo abbiamo ottenuto l’impegno da parte della cooperativa Il Faggio che gestisce i migranti a invitarli a non salire su quei bus se non strettamente necessario”, si giustifica il sindaco.
Con Pierangelo Olivieri si schiera l’Anci ligure: “Calizzano è sempre stato un Comune virtuoso, tra i primi a rendersi disponibile ad accogliere e integrare i migranti, distintosi per questo anche a livello nazionale con premi e riconoscimenti. Calizzano oggi si trova a ospitare 40 profughi su una popolazione di poco più di 1500 abitanti: una quantità abnorme, assolutamente non in linea con le percentuali necessarie per realizzare il modello di una buona accoglienza diffusa. Al sindaco Olivieri vanno riconosciuti impegno e serietà nel voler garantire servizi e condizioni di benessere per tutti i suoi cittadini, residenti e migranti. Ha cercato una soluzione di buon senso e ragionevolezza a una situazione esacerbata dalle condizioni del trasporto pubblico locale, che nulla ha a che vedere con le peggiori manifestazioni di razzismo di cui è stato accusato”.
Di “decisione di buon senso” parla anche il deputato della Lega Nord Paolo Grimoldi, argomentando: “Non passa giorno senza notizie di risse, aggressioni o violenze commesse dai preziosi ‘richiedenti asilò, che dobbiamo accogliere e mantenere in alberghi o strutture a 35 euro al giorno, garantendo cellulare e paghetta per le spese giornaliere. La loro presenza sta creando sempre più problemi ai territori dove sono ospitati. Per questo siamo solidali, come Lega Nord, con il sindaco di Calizzano, che ha suggerito corse riservate per i richiedenti asilo. Cose che in Germania accadono già da un anno, anche nei treni. Per la sinistra boldriniana e renziana questo sindaco, di una lista civica, è un razzista ovviamente. Per noi è un amministratore di buon senso che ha cercato una soluzione per permettere alle studentesse di andare a scuola senza essere molestate”.
Buon senso? Eppure neanche dieci giorni fa aveva suscitato numerose polemiche anche il caso della scuola di Cagliari e dei bagni separati per due piccoli migranti.
Si fa un gran parlare in questi giorni di “modelli” di accoglienza e inclusione sociale dei migranti, di “regioni-modello”, “paesi-modello”. Di certo, ci saranno delle eccellenze (piuttosto rare) che potranno indicare una sorta di “ricetta” di accoglienza che funziona, ma questa che abbiamo raccontato in queste righe non è decisamente la giusta direzione.