E’ stato chiesto il rinvio a giudizio per l’europarlamentare Mario Borghezio, che tempo fa durante un’intervista alla trasmissione radiofonica La zanzara aveva così commentato l’incontro tra la Presidente della Camera Laura Boldrini e otto giovani rappresentanti delle comunità rom presenti in Italia: “Spero che ieri alla fine della visita alla Camera gli uscieri abbiano controllato tutto, anche gli arredi. Io personalmente un esamino con l’elenco delle cose che c’erano prima e che è rimasto dopo lo farei”.
Una frase contro cui le associazioni rom e sinte UPRE ROMA, SUCAR DROM e NEVO DROM avevano avviato un’azione penale e civile (ne abbiamo parlato qui).
Le indagini sull’intervista radiofonica e sul suo contenuto si sono chiuse con la richiesta del pm di rinviare a giudizio l’esponente leghista, per violazione dell’articolo 3 della legge del ’75 che ratificò la convenzione di New York, richiamato anche dalla Legge n. 205/93 (legge Mancino) contenente “misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa”.
Date le gravi affermazioni rilasciate nell’intervista, durante la quale Borghezio si era autodefinito “un razzista”, l’europarlamentare leghista rischia un processo per “diffamazione aggravata dalla finalità di discriminazione o di odio etnico o razziale”, come previsto dalla stessa legge Mancino.