Se diciamo Wavrin, sicuramente non vi dirà nulla. Eppure da due giorni, questo piccolo paesino nel Nord- Est della Francia, alla periferia di Lille, fa parlare molto di sé in tutto il mondo. Il suo sindaco, Alain Blondeau, ha fatto scavare delle “trincee” a protezione di alcuni terreni comunali per evitare l’insediamento di cittadini rom con relativi camper e roulotte (meravigliosamente chiamati in francese “les gents du voyage”, altro che nomadi o zingari, ndr). Il fatto è del 29 giugno ed è stato un blog locale dell’opposizione a raccontare per primo cosa stesse accadendo, criticando apertamente l’operato del sindaco.
Di fatto, dall’inizio di giugno, il sindaco ha dato disposizione affinché una decina di spazi verdi comuni del piccolo paesino venissero stravolti e rovinati da questa specie di “fossato perimetrale”. Immaginate, praticamente, i bordi dei prati scavati, tutt’intorno, per impedirne l’accesso, rendendolo difficoltoso anche a piedi. Una situazione, come riporta Le Figaro, che ricorda molto quella di Saint-Brès (Hérault), dove, a luglio, il sindaco ha fatto sversare della terra davanti all’ingresso di un suolo municipale per “invitare” alcuni “evangelisti” ad abbandonare il luogo.
Dell’ordinanza di Blondeau veniamo a conoscenza soltanto in questi giorni grazie alla stampa nazionale francese (con tanto di eco internazionale: in Spagna, nel Regno Unito, in Romania, ecc…).
Durante una trasmissione su France Bleu Nord, l’originale sindaco si è giustificato, affermando che si sarebbe trovato in una situazione insostenibile (e quindi obbligato ad agire e reagire) con la presenza su di un’area di sosta di circa 100 camper e roulotte, quando normalmente ne sostano soltanto una trentina. E siccome tutte queste persone costituiscono un “costo elevato” per il paese (pulizia delle aree, elettricità, acqua, ecc), è stato necessario “tagliare” da qualche parte (eppure questi lavori folli gli sono costati la bellezza di ben 28.000 euro nelle casse comunali, oltre a deturpare indelebilmente il paesaggio).
Ma al di là di questa idea alquanto curiosa e “creativa”, il sindaco sta facendo una cosa illegale, perché non rispetta la Legge Besson. Questa legge del 2000 prevede che tutti i comuni con più di 5000 abitanti predispongano delle aree di sosta per l’accoglienza. Wavrin conta poco più di 7600 abitanti e avrebbe dovuto condividere con altri paesi limitrofi (Sainghin, Santes, Haubourdin e La Bassée) le 55 aree intercomunali d’accoglienza. Ma Alain Blondeau, già nello scorso dicembre, pare abbia manifestato il suo dissenso, dicendo che il terreno, situato nel centro del paese, scelto dalla precedente giunta comunale per essere destinato ad area di accoglienza, non gli piaceva. Di li, il passo è stato breve. E Wavrin è andata in trincea.