Atto Camera 6-00145
Presentata da FEDRIGA Massimiliano
24 giugno 2015, seduta n. 449
Ambito di interesse: agenda europea immigrazione, Consiglio Europeo 25-26 giugno 2015
La Camera,
preso atto dell’agenda dell’imminente Consiglio Europeo del prossimo 25-26 giugno, nella quale è prevista la trattazione del dossier immigrazione;
deplorando la circostanza che la questione della proroga delle sanzioni alla Russia sia stata delegata completamente al Coreper, che ha deciso per la loro conferma sino al prossimo 1o luglio;
rilevando:
come l’orientamento che si delinea in materia di immigrazione sia quello di varare un regime di condivisione tra gli Stati membri di un certo numero di profughi giunti recentemente in Grecia ed Italia, al momento complessivamente pari a 40 mila;
che nel solo 2014, stando ai dati forniti da Frontex, sono invece sbarcati nel nostro Paese oltre 170 mila clandestini, 64 mila dei quali hanno richiesto tutela internazionale, secondo il Consiglio Italiano per i Rifugiati, che rileva come il beneficio sia stato accordato a solo 21 mila di loro;
a conti fatti, quindi, l’Italia rischia di non beneficiare che in misura irrisoria dell’eventuale redistribuzione dei profughi attraverso l’Europa;
sottolineando che all’accoglimento dei migranti giudicati meritevoli di tutela internazionale verrà comunque associato in sede europea il rimpatrio dei migranti economici, da considerarsi clandestini a tutti gli effetti;
evidenziando come risulti quindi di fondamentale importanza separare anche nel nostro Paese rifugiati, cui riservare l’accoglienza, e clandestini da espellere;
esprimendo il convincimento che in caso di non ottemperanza, si profili concretamente nei confronti del nostro Paese il rischio di una sospensione dall’applicazione degli Accordi di Schengen, già materializzatosi temporaneamente alle frontiere con la Francia, la Svizzera e l’Austria, con sensibili disagi per i nostri lavoratori transfrontalieri;
ricordando come gli accordi di Schengen contemplino comunque speciali responsabilità per i Paesi che si trovino a gestire una frontiera esterna, come il nostro, non a caso ammesso a farne parte con un ritardo di oltre due anni, nell’ottobre del 1997;
apprezzando altresì, l’avvio di un’operazione navale europea di monitoraggio dei flussi in uscita dalla sponda sud del Mediterraneo, che tuttavia al momento non rappresenta un elemento di vera novità rispetto a quanto viene già fatto, in quanto non prevede ancora la possibilità di effettuare respingimenti militarmente assistiti verso le coste dello Stato sorgente;
ritenendo che il flusso migratorio illegale che interessa in particolare l’Italia abbia cause contingenti e ragioni più profonde, di carattere strutturale;
identificando:
tra le cause contingenti lo stato di disordine in cui versa la Libia dal rovesciamento dei regime del colonnello Gheddafi ed il probabile tentativo delle autorità di Tripoli, non riconosciute più dalla comunità internazionale, di esercitare pressioni sull’Europa per ottenere una ricomposizione del quadro politico locale che non ne implichi la conquista e sottomissione completa al Governo di Tobruk;
tra le ragioni strutturali, invece, il grave squilibrio demografico creatosi tra l’Europa comunitaria, in cui risiedono all’incirca 510 milioni di abitanti di età media prossima ai 40 anni, ed un’Africa in cui vive ormai oltre un miliardo di persone, di età media prossima ai 20 anni, che grazie all’innesco di un processo di sviluppo stanno acquisendo anche le risorse necessarie a sostenere i tentativi di emigrare clandestinamente verso Nord;
concludendo pertanto, che al di là dell’emergenza contingente determinata da fattori politici legati alla situazione libica e più in generale in Nord Africa e Medio Oriente, la pressione a migrare verso l’Europa possa persistere per decenni, cioè per tutto l’arco di tempo occorrente al perfezionamento della transizione alla maturità demografica dell’intero continente africano;
rimarcando la circostanza che nelle condizioni suesposte qualsiasi segnale permissivo rischia di ingrossare ulteriormente il flusso degli arrivi e sia quindi indispensabile dimostrare maggiore intransigenza, per dissuadere dal tentare la sorte i clandestini che i vigenti accordi sottoscritti dal nostro Paese non ci consentono di ospitare, salvo il caso dei richiedenti asilo;
sottolineando come costituisca urlo di questi segnali permissivi anche l’azione di soccorso dispiegata successivamente al 23 aprile scorso da navi appartenenti a varie Marine europee, affluite nel Mediterraneo, che sbarcano nei porti italiani di loro scelta, prevalentemente in Sicilia, i boat people raccolti in alto mare, anche contro l’avviso delle autorità del nostro Paese,
impegna il Governo:
ad accettare ed onorare gli impegni che deriveranno dalle decisioni che il prossimo Consiglio Europeo assumerà in materia migratoria, provvedendo ad organizzare rapidamente il rimpatrio dei clandestini non meritevoli di tutela internazionale in quanto migranti economici, conformemente a quanto impongono gli accordi di Schengen;
a rappresentare nell’ambito del Consiglio Europeo l’urgenza di trovare un accordo politico per la Libia che non sia inaccettabile per le autorità di Tripoli, della cui collaborazione Europa ed Italia hanno bisogno per arrestare i flussi dei clandestini in uscita dall’Africa;
a varare gli interventi legislativi ed amministrativi necessari ad accelerare l’esame, l’accoglimento ed il respingimento delle domande di tutela internazionale inoltrate dai richiedenti asilo alle autorità del nostro Paese;
ad assumere iniziative per cancellare dal nostro ordinamento la «protezione umanitaria», fattispecie diversa dallo status di rifugiato o del richiedente asilo che non si configura come forma di protezione internazionale, e che non ha corrispettivi negli altri ordinamenti europei e non può essere dunque riconosciuta al di fuori del nostro Paese.
(6-00145) «Fedriga, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Busin, Caparini, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Rondini, Saltamartini, Simonetti».
Risoluzione respinta
Fonte: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=37937