Atto Camera 6-00144
Presentata da ROSATO Ettore
24 giugno 2015, seduta n. 449
Ambito di interesse: agenda europea immigrazione, Consiglio Europeo 25-26 giugno 2015
La Camera, premesso che:
il prossimo Consiglio europeo del 25 e 26 giugno è destinato a segnare una tappa decisiva, i cui risultati, in combinato con altri vertici che lo precedono o ad esso susseguenti saranno fondamentali per il futuro dell’Europa; il suo esito metterà alla prova la capacità dell’Unione di risolvere temi decisivi che vanno dal salvataggio della Grecia, alla definizione di un nuovo governo della moneta unica, dalla definizione di una politica comune in tema di immigrazione, a un segnale di svolta nella azione esterna della Ue, sia sul fronte est (Ucraina) sia sul fronte sud (Mediterraneo);
per quanto riguarda le questioni economiche, il Consiglio europeo sancirà la chiusura del Semestre Europeo 2015 fornendo alcune raccomandazioni specifiche sull’attuazione delle riforme strutturali, delle politiche per l’occupazione e di consolidamento dei conti pubblici intraprese dagli stati membri, ed esaminerà il Rapporto dei presidenti dell’Unione sulla riforma del sistema di governo dall’UEM;
il quantitative easing, la recente interpretazione della flessibilità nel quadro di regole di bilancio e l’implementazione del Piano Juncker – per il quale è prevista la firma dell’accordo fra il Consiglio e il Parlamento europeo entro la fine di giugno, così da garantire l’entrata in vigore del regolamento relativo al FEIS all’inizio di luglio – costituiscono i principali segnali di un cambio di approccio delle politiche europee avviato nel corso del 2015, conseguente anche alla incisiva azione di rinnovamento portata avanti dal Governo nel corso del Semestre Italiano di Presidenza del Consiglio: è stato infatti reso evidente che le misure di consolidamento fiscale non sono da sole sufficienti a garantire la ripresa in assenza di un ampio e coordinato ventaglio di riforme strutturali e di un piano di investimenti pubblici, da portare avanti in un contesto macroeconomico favorevole e di fiducia nelle istituzioni europee;
a dispetto degli importanti progressi realizzati, l’andamento dell’economia e dell’occupazione nell’intera Eurozona resta, però, deludente a causa della bassa domanda interna, dei persistenti impedimenti strutturali, e delle tensioni finanziarie derivanti dalla crisi greca, che appare tuttavia avviarsi verso una soluzione positiva;
la disoccupazione elevata e l’erosione del benessere dovute alla crisi hanno, infatti, provocato una vasta disaffezione nei confronti del progetto europeo e dell’euro e reso manifeste le imperfezioni e l’inefficacia dell’architettura dell’unione economico e monetaria;
per promuovere una strategia capace di affrontare efficacemente la situazione economica e ricostruire una comune identità europea, negli scorsi mesi, al presidente della Commissione JeanClaude Juncker, in collaborazione con gli altri presidenti delle istituzioni europee, Donald Tusk, Jeroen Dijsselbloem, Mario Draghi e Martin Schulz, è stato attribuito il compito di sviluppare meccanismi concreti per un migliore coordinamento delle politiche economiche, di convergenza e solidarietà fra paesi membri, verso una migliore governance economica dell’area euro, finalizzata a rilanciare il processo di integrazione; il Consiglio europeo dello scorso dicembre aveva altresì fissato a giugno 2015 il momento della discussione finale del Rapporto dei presidenti, sulla scorta di una nota analitica preliminare che è stata esaminata nella riunione informale dei capi di Stato e di governo del febbraio 2015;
la suddetta Nota mette in luce l’importanza di porre in essere una strategia, fondata su un dialogo efficace con tutti gli Stati membri, per la crescita dell’eurozona, nell’ambito del «triangolo virtuoso» formato da responsabilità di bilancio, riforme strutturali e investimenti, e per un’evoluzione degli equilibri tra le istituzioni dell’Unione: al riguardo il Governo ha provveduto a trasmettere a maggio 2015 un proprio contributo sul completamento e rafforzamento dell’UEM;
le proposte del Governo italiano, già portate avanti durante la Presidenza del Semestre europeo, sono volte a promuovere una nuova governance economica, anche attraverso il rafforzamento della cooperazione tra i parlamenti nell’implementazione coordinata delle riforme strutturali, lo sviluppo di interventi comuni e ciclici di contrasto alla disoccupazione, anche mediante la creazione di uno schema europeo di assicurazione, un Mercato Unico che possa essere il canale per la diffusione dell’innovazione, la creazione di un bilancio dell’Eurozona, il raggiungimento dell’Unione Bancaria, da completare con la garanzia unica sui depositi, e l’efficace utilizzo delle risorse dei Piano Juncker;
il Rapporto dei presidenti, che recepisce alcune di queste proposte, si fonda su quattro pilastri – unione economica, fiscale, monetaria e politica – da realizzare in tre fasi nel corso dei prossimi dieci anni, con una progressiva cessione di sovranità da parte degli Stati membri che dovranno accettare una crescente condivisione delle decisioni sui loro bilanci e sulle loro politiche economiche a fronte di una maggiore condivisione dei rischi;
il Consiglio fornirà altresì ulteriori orientamenti sull’Agenda Digitale, facendo seguito alla comunicazione della Commissione sulla Strategia per il Mercato unico digitale in Europa dello scorso 6 maggio, che si propone, mediante una serie di azioni mirate da attuare entro la fine dell’anno prossimo, di migliorare l’accesso ai beni e servizi digitali in tutta Europa per i consumatori e le imprese, creare un contesto favorevole e parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi e massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale che, secondo le stime della Commissione, potrebbe apportare all’economia europea 415 miliardi di euro l’anno e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro;
in coerenza con l’Agenda Digitale Europea, il Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2015 ha approvato i piani «Strategia italiana per la banda ultralarga» e «Strategia per la crescita digitale 2014-2020» con l’obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese rispettivamente sul fronte infrastrutturale e nei servizi;
per quanto attiene alle politiche migratorie, l’attuale emergenza nella gestione dei flussi di migranti costituisce senza dubbio una dei banchi di prova fondamentali per l’intera Unione, chiamata a dimostrare non solo capacità di reazione alla crisi e solidarietà al suo interno ma soprattutto una visione di lungo periodo che ne rafforzi il ruolo e la credibilità sul piano internazionale;
lo scorso aprile, il Consiglio Europeo straordinario, voluto dall’Italia, ha delineato per la prima volta una risposta che si basava su diverse azioni da implementare a livello europeo: contrasto ai trafficanti di esseri umani, attraverso una rafforzata cooperazione tra le Forze dell’ordine, il contributo di Europol e l’invio di funzionari specializzati nei Paesi terzi, il potenziamento delle azioni esterne di controllo e intervento, con l’aumento delle risorse per la missione Triton e la modifica di Frontex, un miglioramento della protezione europea per rifugiati e richiedenti asilo anche attraverso la previsione di una equa redistribuzione tra gli Stati membri a un programma di rimpatrio rapido per i clandestini;
in seguito, la Commissione ha presentato un pacchetto di misure con un approccio meno emergenziale, più equilibrato alle politiche migratorie e che teneva conto delle diversità geografiche dei Paesi Ue, un disegno complessivo che aveva una sua forte coerenza interna, la cui efficacia sarebbe vanificata nel caso di una frammentazione delle misure indicate e di una adesione selettiva delle stesse da parte dai diversi Stati membri;
di particolare rilievo, tra le misure proposte, vi è la cosiddetta «ricollocazione» o redistribuzione (relocation) dei richiedenti asilo già presenti sul suolo europeo, un meccanismo d’urgenza obbligatorio che prevedrebbe la ripartizione su scala europea di quarantamila richiedenti asilo, ventiquattromila dall’Italia e sedicimila dalla Grecia, di nazionalità eritrea e siriana, nell’arco di due anni;
le recenti notizie a mezzo stampa, relative tanto alla resistenza da parte di alcuni Stati ad accettare tali misure, quanto alle decisioni di alcuni Governi di costruire nuovi muri in funzione anti-immigrazione nel cuore dell’Europa, non solo riportano alla memoria pagine oscure della nostra storia che si ritenevano superate per sempre ma determinano grande preoccupazione rispetto al negoziato in corso in vista dell’imminente Consiglio europeo;
occorre evitare il prevalere di interessi nazionali, egoistici e di breve respiro, che potrebbero condurre a un compromesso al ribasso, preservando l’approccio innovativo e gli obiettivi della proposta della Commissione di Agenda europea sulla migrazione COM(2015) 240 final del 13 maggio 2015, con misure immediate attivate mediante un meccanismo di risposta temporaneo e d’emergenza, ai sensi dell’articolo 78, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), per la distribuzione di persone richiedenti protezione internazionale, in modo da garantire la partecipazione equa ed equilibrata di tutti gli Stati membri allo sforzo comune, necessario al fine di salvaguardare i diritti sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e per dare l’avvio ai nuovi orientamenti politici della Commissione Juncker contenuti nel «Un nuovo inizio per l’Europa»;
occorre pertanto prevedere chiari impegni affinché il piano di «relocation» dei richiedenti asilo già presenti in Italia e Grecia preveda un numero adeguato atto ad alleggerire il peso che grava sul Paesi europei di prima accoglienza e, in prospettiva, prevedere il superamento del principio del regolamento di Dublino – l’accoglimento da parte dello stato di primo approdo – in favore dell’introduzione di quello del mutuo riconoscimento delle decisioni di concessione dell’asilo;
sotto il profilo dell’azione esterna delle politiche migratorie, nel corso del 2013 e del 2014 il Consiglio europeo e la Commissione europea hanno istituito la «task force Mediterraneo», guidata dalla Commissione europea e hanno definito la migrazione quale priorità strategica per il nuovo ciclo istituzionale dell’UE, relativamente allo sviluppo di uno spazio sicuro di libertà fondamentali;
l’UE ha da tempo avviato due processi di dialogo regionali, quello di Rabat, che riunisce i paesi e le istituzioni dell’UE e i paesi dell’Africa settentrionale, occidentale e centrale e il processo di Khartoum, che riunisce i paesi e le istituzioni dell’UE, i paesi d’origine e di transito e la Commissione dell’Unione africana, con la finalità di cooperare nella lotta al traffico di esseri umani e sostenere gli sforzi dei Paesi di transito;
il legame tra immigrazione, lotta alla povertà, sostegno agli Stati fragili e cooperazione allo sviluppo è evidenziato nella comunicazione «Un partenariato globale per l’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile dopo il 2015» della Commissione europea che definisce la posizione europea in vista dei negoziati sull’Agenda post 2015;
è stata appena approvata a Lussemburgo dai Ministri degli esteri dell’Ue la missione navale europea «Eunavfor Med», a guida italiana, con il compito, in una prima fase, di monitorare le rotte e acquisire informazioni sul traffico illegale di esseri umani per poi catturare e neutralizzare le imbarcazioni utilizzate dagli scafisti, anche all’interno delle acque libiche, quando si sarà raggiunto il consenso, nelle sedi multilaterali e bilaterali, necessario ad operare nel rispetto del diritto internazionale;
tale operazione si svolge comunque all’interno di una strategia più ampia che comprende il salvataggio di vite umane, lo smantellamento delle reti dei trafficanti di esseri umani e la cooperazione con i partner in Africa, in particolare nella regione del Sahel, in collaborazione con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni e l’UNHCR,
impegna il Governo:
ad adottare ogni iniziativa nelle opportune sedi europee ed internazionali, volta a facilitare il raggiungimento di un accordo ampio e complessivo sul pacchetto di misure proposte dalla Commissione europea (Agenda europea sulla migrazione COM(2015) 240 final del 13 maggio 2015), al fine di consentire finalmente l’aprirsi di una nuova stagione in termini di visione e di gestione «comune» delle politiche migratorie nel quadro dell’Unione europea;
ad adottare ogni iniziativa utile, in particolare, per facilitare il raggiungimento di un accordo sulla questione della redistribuzione dei richiedenti asilo che sia adeguatamente ambizioso sul piano numerico, equo in termini di distribuzione, vincolante per gli Stati membri ed operativo prima dell’estate;
a promuovere un sistema europeo dell’asilo che preveda una ripartizione dei costi e delle responsabilità adeguata fra gli Stati di primo approdo e gli altri, adottando ogni iniziativa utile, nelle opportune sedi europee ed internazionali, a condurre ad una revisione dei meccanismi previsti dal cosiddetto Regolamento di Dublino, nonché all’introduzione a livello comunitario del principio del mutuo riconoscimento delle decisioni di concessione dell’asilo;
a favorire, in preparazione della conferenza de La Valletta del prossimo novembre e nelle opportune sedi europee ed internazionali, tutte quelle azioni ritenute necessarie ad approfondire il dialogo e la cooperazione con i Paesi terzi di origine e transito dei flussi migratori, valorizzando al contempo l’apporto che un fenomeno migratorio ben regolato può offrire allo sviluppo economico dei Paesi di provenienza dei migranti, e incentivando la negoziazione laddove possibile di un adeguato numero di accordi di riammissione;
ad aprire una riflessione in sede ONU per un salto di qualità nelle politiche di sviluppo economico nei confronti dei Paesi del Medio Oriente e Nord Africa, più bisognosi di aiuto, considerata anche l’enorme quantità di rifugiati che si stanno concentrando sui loro territori;
a riconoscere la cooperazione allo sviluppo come priorità italiana ed europea, promuovendo tutte le azioni necessarie affinché l’agenda post 2015 sullo sviluppo sostenibile sia ambiziosa, trasformativa e inclusiva al fine di dare un contributo significativo alla stabilizzazione e allo sviluppo delle regioni di origine dei flussi migratori e, in vista della Conferenza internazionale sulla finanza per lo sviluppo di Addis Abeba, a sostenere un impegno europeo a favore del dimezzamento del costo delle rimesse, del contrasto dell’evasione fiscale internazionale e dell’introduzione di nuove risorse dedicate al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, a partire dall’applicazione di una tassa sulle transazioni finanziarie;
a proseguire nell’azione tesa a favorire un esito positivo del negoziato in corso tra le istituzioni europee, i creditori internazionali e le autorità elleniche, scongiurando qualunque ipotesi di uscita della Grecia dall’euro;
a favorire una riflessione approfondita, superando l’ottica emergenziale che ormai da troppi anni domina l’agenda, sul futuro della Governance economica europea, per ristabilire la fiducia tra gli Stati membri, rafforzare il quadro istituzionale e dotarlo di legittimità democratica, anche sviluppando i meccanismi di controllo all’interno dell’Eurozona, e di risorse adeguate;
a orientare la discussione in merito al Rapporto dei presidenti sul futuro dell’Unione economica e monetaria, tenendone costantemente informate le Camere, nella direzione indicata dalle proposte contenute nel contributo del Governo italiano del maggio scorso e finalizzate a dotare l’UEM di strumenti e meccanismi adeguati promuovendo una cooperazione più stretta, e a vocazione federale, fra gli Stati che ne fanno parte;
a proseguire la realizzazione delle riforme strutturali, ad attuare, con ancora più vigore, le politiche per la crescita e lo sviluppo, cogliendo appieno le opportunità derivanti dalla mutata impostazione delle politiche economiche europee – allentamento monetario, interpretazione flessibile del patto di stabilità, piano europeo per gli investimenti – avviata dalla Commissione Juncker, per assicurare un aumento della competitività e una ripresa economica sostenibile e duratura, contribuendo al superamento dell’approccio rigorista che ha caratterizzato gli ultimi anni;
a favorire una maggiore integrazione del mercato interno, in particolare per quello del lavoro, promuovendo la realizzazione di un sistema europeo di assicurazione contro la disoccupazione ciclica, complementare alla realizzazione delle riforme e tale da migliorare l’efficacia, l’impatto, e gli spillover positivi delle iniziative dei singoli Stati, attenuando quelli negativi in caso di crisi;
a rafforzare le misure finalizzate a promuovere la convergenza, nell’immediato con meccanismi di riequilibrio più efficaci e simmetrici e, in prospettiva con l’approvazione di un bilancio comune della zona euro che porti ad un livello crescente di integrazione fiscale, anche attraverso opportune modifiche dei vigenti Trattati;
a promuovere, anche nel contesto della riflessione ispirata dal Rapporto, ogni opportuna iniziativa mirante ad ampliare i margini di apertura all’unione del mercato dei capitali e a rafforzare l’Unione Bancaria, al fine di influire positivamente sulla propensione delle banche a erogare credito, soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese, valutando con cautela le ulteriori richieste di incremento delle dotazioni di capitale;
a promuovere progressi rapidi e proposte operative da parte della Commissione per l’implementazione del mercato unico digitale europeo e, sul versante interno, nell’ambito dell’Agenda Digitale, a proseguire nell’attuazione del piano nazionale per la Banda Ultratarga, anche sfruttando le risorse che verranno messe a disposizione dal Piano Juncker, ad assumere un ruolo da protagonisti nelle discussioni bilaterali in corso in Europa sull’economia digitale e a sviluppare in modo dinamico la Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020 di cittadini e imprese.
(6-00144) «Rosato, Lupi, Mazziotti Di Celso, Dellai, Pisicchio, Alfreider, Di Lello, Amoddio».
Risoluzione approvata
Fonte: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=37936