Atto Senato 6-00098
Presentata da: GIAN MARCO CENTINAIO
22 aprile 2015, seduta n.435
Ambito di interesse: stragi migranti, operazioni di ricerca e soccorso, politiche europee
Il Senato,
esprimendo preoccupazione per l’intensificazione dei flussi di migranti irregolari diretti con mezzi di fortuna dalle sponde meridionali del Mediterraneo verso le coste del nostro Paese, peraltro prevedibile alla luce degli arrivi insolitamente intensi nel corso dei mesi invernali;
rilevando
il fallimento di tutte le misure poste in essere dopo lo scoppio delle cosiddette “Primavere arabe” per arginare l’immigrazione incontrollata dai Paesi africani e mediorientali, in precedenza gestita anche tramite intese bilaterali con gli Stati sorgente dei flussi;
sottolineando
come l’impiego della flotta nazionale nel contesto dell’operazione Mare nostrum a partire dall’autunno 2013 non sia estraneo a questa accelerazione, avendo generato la diffusa aspettativa di interventi di soccorso in alto mare da parte delle unità della nostra Marina Militare, a volte guidate sui barconi dei clandestini dagli stessi scafisti;
evidenziando
come in ambito europeo esistano scarsi margini per esigere una maggiore condivisione dello sforzo di assorbimento dei migranti clandestini ed aspiranti rifugiati che sbarcano sulle nostre coste, desiderandosi piuttosto che le frontiere esterne dell’area Schengen rimangano ermeticamente chiuse ai clandestini;
ritenendo
che l’approccio buonista abbracciato finora sia controproducente e poco omogeneo rispetto al sentimento prevalente nell’Unione europea, che è improntato ad una maggiore intransigenza;
esprimendo
il convincimento che la tratta clandestina di esseri umani tra le opposte sponde del Mediterraneo sia un business immorale e pericoloso per la sicurezza nazionale, nella misura in cui arricchisce soggetti criminali e, come ricordato recentemente dalla rivista americana Foreign Policy, agevola l’ingresso in Europa di persone collaterali ad al-Qaeda ed allo Stato Islamico, e vada quindi scoraggiata e repressa;
ritenendo
altresì che il nostro Paese debba continuare a rispettare la Convenzione di Montego Bay sul diritto del mare, ma che abbia anche il diritto a tutelarsi rispetto al pericolo che afflussi incontrollati di migranti possano comprometterne l’appartenenza all’area Schengen e la coesione interna;
giudicando
possibile soddisfare queste contrapposte esigenze con l’impiego di mezzi idonei a realizzare il respingimento dei migranti verso le coste degli Stati sorgente intervenendo al limite e dentro le loro acque territoriali, anziché raccoglierli come si è fatto finora nelle acque internazionali, dove scattano gli obblighi della Convenzione di Montego Bay;
esprimendo
la necessità, da tempo proposta dalla Lega, di creare appositi campi in Nord Africa gestiti insieme alle maggiori organizzazioni internazionali competenti, in cui convogliare i migranti che aspirano al riconoscimento dello status di rifugiato, in modo da permettere ai funzionari incaricati dei Paesi dell’Unione europea di vagliarne le domande e concedere il diritto d’asilo soltanto a coloro ritenuti effettivamente meritevoli di protezione;
valutando
opportuno considerare anche la fattibilità del ricorso alla forza per privare gli scafisti e le loro organizzazioni dei mezzi di cui si servono per trasportare i migranti clandestini,
impegna il Governo,
in vista del vertice straordinario indetto dall’Unione europea per discutere dell’emergenza creatasi nel Mediterraneo, ad adoprarsi per lo stabilimento di un efficace blocco navale al limite delle acque territoriali libiche e tunisine, anche utilizzando le navi attualmente conferite alla missione Mare sicuro, con il compito di effettuare il respingimento dei barconi dei migranti verso le coste degli Stati sorgente, catturando se possibile gli scafisti eventualmente a bordo;
a favorire in ambito europeo il varo di un intervento mirato allo scopo di distruggere prima della partenza le imbarcazioni utilizzate dagli scafisti;
a promuovere, infine, in tutte le sedi opportune la creazione in Africa settentrionale di appositi campi in cui convogliare i migranti al fine di realizzare sul posto la verifica dell’eventuale sussistenza dei criteri richiesti dai Paesi dell’Unione europea per essere ammessi alla concessione del diritto d’asilo;
a perseguire, insieme a tutte le istituzioni internazionali competenti, una politica concreta di aiuto nei Paesi di origine al fine di prevenire le partenze ed i rischi legati all’immigrazione illegale sia per i migranti che per le popolazioni dei Paesi di arrivo ed evitare invasioni incontrollate che impediscono la convivenza, l’integrazione e il rispetto della vita e della dignità di tutte le persone coinvolte. (6-00098)
CENTINAIO, CANDIANI, ARRIGONI, CALDEROLI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, DIVINA, STEFANI, STUCCHI, TOSATO, VOLPI.
Risoluzione respinta.
Fonte: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=35330