Atto Camera 9/03201-AR/108
Presentato da INVERNIZZI Cristian
23 luglio 2015, seduta n. 467
Ambito di interesse: immigrazione, sistema dei CIE
La Camera,
rilevato, altresì, che il provvedimento legislativo in parola, anche indirettamente, tende a porre norme che varino ad incidere sull’attuale politica dell’immigrazione, tenuto conto che vengono stabilite disposizioni (articolo 18-ter) afferenti l’applicazione straordinaria di magistrati per l’emergenza connessa con i procedimenti di riconoscimento dello status dipersona internazionalmente protetta e altri procedimenti giudiziari connessi ai fenomeni dell’immigrazione;
premesso che:
il 15 settembre 2014 il Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno in audizione in Commissioni riunite I e II ha dichiarato che dei 125.876 arrivi in Italia dall’inizio dell’anno le richieste di protezione sono state invece 38.000;
i centri di identificazione ed espulsione, così denominati con decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 125, e previsti dall’articolo 14 del testo unico sull’immigrazione (decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286), come modificato dall’articolo 12 della legge n. 189 del 2002, sono strutture destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, degli stranieri extracomunitari irregolari e destinati all’espulsione e si propongono di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la materiale esecuzione, da parte delle forze dell’ordine, dei provvedimenti di espulsione emessi nei confronti degli irregolari;
l’istituzione e l’operatività di tali centri sono del tutto in linea con quanto dispone e richiede l’Unione europea, poiché è la stessa direttiva 2008/115/CE («direttiva rimpatri») a prevede, agli articoli 15 e 16, il «trattenimento» «in appositi centri di permanenza temporanea» «per il tempo necessario all’espletamento diligente delle modalità di rimpatrio» e ad imporre agli Stati membri, tra cui l’Italia, l’adozione di «norme chiare, trasparenti ed eque per definire una politica di rimpatrio efficace quale elemento necessario di una politica d’immigrazione correttamente gestita»;
oltre al «trattenimento» nei centri di identificazione ed espulsione, necessario per procedere all’effettiva espulsione dei clandestini, sempre la direttiva cosiddetta rimpatri (direttiva 2008/115/CE) dispone altresì che «al fine di agevolare la procedura di rimpatrio si sottolinea la necessità di accordi comunitari e bilaterali di riammissione con i Paesi terzi»,
dopo l’entrata in vigore del reato di ingresso e soggiorno illegale ex articolo 10-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, nell’anno 2010 gli sbarchi sono diminuiti dell’88 per cento, secondo i dati del Ministero dell’interno pubblicati a suo tempo, ma ora però non più disponibili sul sito, salvando così numerose vite umane e dando un duro colpo ai trafficanti di esseri umani che gestiscono, come è noto ormai a tutti, l’organizzazione di tali viaggi illegali;
attualmente degli 11 centri di identificazione ed espulsione presenti in Italia (Bari, Bologna, Brindisi, Caltanissetta, Crotone, Gorizia, Milano, Roma, Torino, Trapani e Trapani Milo) meno di 5 sono in funzione, come risulta dal Rapporto sui Centri di Identificazione ed Espulsione del luglio 2014 approvato dalla Commissione Straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani il 24 settembre 2014;
sempre dal medesimo Rapporto si evince che i CIE di Bologna e Milano sono stati convertiti in centri di prima accoglienza ed è in via di riconversione anche il CIE di Trapani Vulpitta e che «tutti i centri visitati dalla Commissione ospitavano un numero di immigrati ben inferiore alla loro effettiva capienza»;
il numero dei clandestini rimpatriati nel 2013 è stato di soli 2.749 rispetto ai 4.015 del 2012 e che vi è da attendersi un numero ancora inferiore per l’anno in corso alla luce della chiusura e riconversione in atto dei Centri di Identificazione ed Espulsione,
impegna il Governo
ad assumere ogni più opportuna iniziativa al fine di potenziare e rafforzare, anche con provvedimenti emergenziali, l’attuale sistema di detenzione amministrativa, legittimo ed in linea con le normative europee e con quelle di altri Stati dell’Unione, rendendo immediatamente operativo in ogni regione un Centro di Identificazione ed Espulsione.
L’atto è disponibile presso la banca dati della Camera:
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/startpage.asp