Atto Senato 1-00432
Presentata da ORNELLA BERTOROTTA
11 giugno 2015, seduta n.464
Ambito di interesse: asilo, gestione sistema di accoglienza, Mafia capitale
BERTOROTTA, GIARRUSSO, SANTANGELO, CATALFO, DONNO, MANGILI, LUCIDI, CAPPELLETTI, CRIMI, BULGARELLI, BLUNDO, FATTORI, PETROCELLI, SCIBONA, LEZZI, MORONESE, CASTALDI, PAGLINI, SERRA, MORRA, BOTTICI – Il Senato,
premesso che:
da notizie di stampa si apprende che l’onorevole Giuseppe Castiglione, sottosegretario di Stato alle politiche agricole alimentari e forestali, risulta indagato a Catania per turbativa d’asta e turbata libertà di scelta del contraente, puniti ai sensi degli artt. 353 e 353-bis del codice penale, nell’ambito della nota inchiesta «Mafia Capitale», per la gestione del centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Mineo (“Il Corriere della Sera”, del 6 giugno 2015, pagina 12);
già nel dicembre del 2014 il nome di Castiglione era comparso in alcune intercettazioni ambientali, avvenute nella sede della Fondazione Integra/Azione a Roma, tra Luca Odevaine e l’imprenditore Silvio Praino, amministratore della Php Srl, dalle quali emerge l’intenzione di Odevaine di voler fare pressioni a favore dell’imprenditore che, nella stessa occasione, dice di avere in programma una cena con l’onorevole Castiglione e chiede ad Odevaine cosa possa fare il Sottosegretario (“Il Tempo” del 9 dicembre 2014);
la conferma dell’indagine a carico del sottosegretario è nel decreto di perquisizione degli uffici comunali di Mineo e l’accusa riguarderebbe le ipotesi di turbativa d’asta e turbata libertà di scelta del contraente, in particolare nel decreto la procura ipotizza: «turbavano le gare di appalto per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l’affidamento e prevedevano gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara di appalto 2014» (“il Fatto Quotidiano” del 5 giugno 2015);
le stesse fonti giornalistiche riportano che l’onorevole Castiglione «nel 2014, su indicazione di Luca Odevaine, membro del Tavolo nazionale immigrazione e, secondo i pubblici ministeri, pedina di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, avrebbe favorito la coop « La Cascina » in un appalto da 100 milioni». «La Cascina» faceva parte di un raggruppamento d’imprese che ha vinto l’appalto in questione e in cui è compreso anche il Consorzio « Calatino Terra di Solidarietà » di cui l’onorevole Castiglione era stato presidente ed Odevaine, consulente esperto (“il Fatto Quotidiano”, del 5 giugno 2015);
più in particolare, sempre da notizie di stampa, si apprende che Odevaine parla di un «percorso concordato» con Castiglione e aggiunge: «Per cui alla fine lui capisce… gli dico: Noi dobbiamo creare un gruppo, poi facciamo la gara, però certo favoriamo le condizioni per cui ci sia un gruppo forte che sta roba qua vince» per cui gli presento questi dell’Arciconfraternita a Roma… e poi è nato questo, peraltro è nato e si è sviluppato poi per altri aspetti, perché Castiglione si è avvicinato molto a Comunione e Liberazione, insieme ad Alfano e adesso Comunione e Liberazione di fatto sostiene strutturalmente tutta questa roba di Alfano e del Centro Destra e Castiglione è il loro principale referente in Sicilia, cioè quello che poi gli porta i voti ». Andato via Castiglione, Odevaine ha subito trovato nuovi « referenti » nei sindaci entrati a far parte del Consorzio. « Castiglione se n’è andato e io mi sono inventato questo Consorzio di Comuni, i quali all’inizio non volevano il Centro… adesso se provi a levarglielo… te ammazzano… perché, sò soldi per loro, 350 persone ci lavorano » (“la Repubblica”, on line del 6 giugno 2015);
lo stesso Salvatore Buzzi, nel corso di una dichiarazione del 31 marzo 2015, riportata dalla stampa, ha dichiarato: «A me questa storia l’ha raccontata Luca Odevaine. So che il Comune indice la gara, il Comune, il Consorzio, indice la gara e credo che il sottosegretario Castiglione sia fortemente interessato a questa cosa, e fa si che la gara venga aggiudicata, almeno così, venga, insomma, indicato chi è il soggetto che dovesse vincerla nel 2012 ». Il pm chiede: « Solo per chiarezza, è sempre stato Odevaine a dirle queste cose su Castiglione? ». « Sì », risponde Buzzi. » (“Il Mattino”, del 9 giugno 2015);
lo scorso 27 maggio, in una lettera indirizzata al ministro Alfano, Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, definiva illegittimo l’appalto del Cara di Mineo vinto nell’aprile 2014 da un raggruppamento di imprese che comprende «La Cascina» e informava il ministro della scelta di ANAC di sottoporre la questione al giudice contabile per la valutazione di eventuali profili di danno erariale (“il Fatto Quotidiano”, del 5 giugno 2015);
considerato che:
ai sensi dell’articolo 10 della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante « Disciplina dell’attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri » i sottosegretari di Stato sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro che il sottosegretario è chiamato a coadiuvare, sentito il Consiglio dei ministri;
prima di assumere le funzioni, i sottosegretari di Stato prestano giuramento nelle mani del Presidente del Consiglio dei ministri con la seguente formula: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione»;
considerato ancora che sono venute meno le condizioni per la permanenza dell’onorevole Giuseppe Castiglione nella carica e nelle funzioni di sottosegretario di Stato per palese inopportunità politica e in virtù del necessario principio di cautela e precauzione nell’affidamento di cariche pubbliche;
valutato che alla nomina governativa si aggiunge l’incompatibilità tra la delicatezza del mandato con la contemporanea indagine giudiziaria in corso e che la grave compromissione dell’«onorabilità» del sottosegretario e della sua attività ministeriale non consente la sua ulteriore permanenza in una delicata carica di impegno e responsabilità;
valutato ancora che:
a prescindere dall’eventuale responsabilità penale dell’onorevole Castiglione, al fine di salvaguardare le istituzioni italiane nel loro prestigio e nella loro dignità, appare necessario, che il Governo non consenta ad una persona sottoposta ad indagini per così gravi delitti, in attesa di dimostrare la sua piena innocenza, di continuare ad esercitare le proprie funzioni di Governo;
il sereno, corretto ed opportuno esercizio delle delicatissime funzioni ministeriali è del tutto incompatibile con la contemporanea veste di imputato in un procedimento penale, oltretutto nell’ambito di gravi delitti come la turbativa d’asta e la turbata libertà di scelta del contraente, quali delitti contro la pubblica amministrazione;
la situazione soggettiva dell’onorevole Castiglione è, dunque, del tutto incompatibile con la delicatezza dell’incarico ministeriale affidatogli e, per questo, non risulta idoneo al suo mandato istituzionale, che dovrebbe essere improntato all’interesse esclusivo della nazione, all’imparzialità e al buon andamento amministrativo,
impegna il Governo ad avviare immediatamente le procedure di revoca, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dei ministri, della nomina a sottosegretario di Stato dell’onorevole Giuseppe Castiglione. (1-00432)
Fonte: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=37429