Atto Camera 4-09590
Presentata da CIRIELLI Edmondo
24 giugno 2015, seduta n. 449
Ambito di interesse: immigrazione, reato di immigrazione irregolare
CIRIELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno . — Per sapere – premesso che:
il territorio della provincia di Caserta, ormai da decenni, è soggetto a flussi migratori di varie etnie e natura, quasi sempre incontrollati e irregolari, ma negli ultimi anni il fragile equilibrio tra italiani e immigrati si sta spezzando, diventando una pericolosa bomba sociale pronta ad esplodere da un momento all’altro;
come solo un anno fa, nel luglio 2014, quando a Pescopagano decine di immigrati sono scesi strada, scatenando una vera e propria azione di guerriglia urbana, il 19 giugno 2015 la rabbia incontrollata e ingiustificata dei migranti, alcuni a mani nude e altri armati di bastone, è esplosa tra le strade di Pontelatone in una «rivolta annunciata»;
i protagonisti della vicenda erano quaranta dei 114 migranti ospitati nella struttura turistica «Le Campole», che, seduti al bivio della strada provinciale, unica via di accesso ai comuni della zona, protestavano per ottenere le carte di identità, ma quando è arrivato un furgoncino con a bordo quattro operai che volevano passare per andare al lavoro, il sit-in si è trasformato in un’aggressione e la violenza non si è fermata neppure all’arrivo dei Carabinieri;
il bilancio della giornata ha fatto registrare il ferimento di due cittadini, due militari dell’Arma e quattro extracomunitari e sono quattro anche gli immigrati arrestati, che saranno processati per direttissima;
l’hotel Le Campole è una struttura a quattro stelle, costruita sotto l’egida politica dell’allora presidente della provincia di Caserta, Riccardo Ventre, e voluta come luogo di villeggiatura per rilanciare la zona, ma ad oggi turisti non se ne sono visti e la società alla quale hanno affidato in concessione il villaggio turistico ha deciso di usarlo per ospitare immigrati;
le prime avvisaglie di malessere sarebbero arrivate pochi giorni fa quando, come si apprende dalle cronache locali, sarebbero dovute arrivare le prime carte d’identità, ma poi il comune avrebbe chiesto nuovi chiarimenti e la consegna è slittata;
sul punto, ha precisato il sindaco del confinante comune di Formicola che gli immigrati sono tutti già regolarmente iscritti nell’anagrafe temporanea, ma la loro pretesa sarebbe stata, invece; quella di essere registrati in quella residente. «Come si può costituire una comunità all’interno di un albergo ? Secondo noi non è possibile. Per questo abbiamo inoltrato richiesta specifica alla Prefettura. Solo quando ci saranno fornite adeguate risposte rilasceremo i documenti di identità. Del resto non si capisce l’esigenza di questa tessera considerato che gli immigrati posseggono già un documento di riconoscimento valido (permesso di soggiorno)»;
in particolare, l’indice degli amministratori di Formicola è puntato contro la prefettura che, a loro avviso, non riuscirebbe a fornire delucidazioni sulla vicenda, come precisa il sindaco Michele Scirocco: «Abbiamo inviato decine di comunicazioni alla Prefettura senza ottenere risposte chiare. Ho più volte sollecitato il nostro responsabile del servizio al rilascio delle tessere richieste. Purtroppo la normativa appare molto lacunosa. Giustamente il nostro funzionario non intende assumersi responsabilità sulla questione»;
forte è stata la reazione anche del sindaco di Pontelatone, Antonio Carusone, che stanco delle ripetute tensioni innescate dalle proteste dei rifugiati, dopo l’ultimo episodio ha scritto alla procura della Repubblica per sollecitare una soluzione al problema: «Come di consueto, armati di pietre e bastoni hanno bloccato nuovamente la strada provinciale che cade in tenimento del Comune di Pontelatone. L’aggressione oltremodo violenta è stata perpetrata anche con lo scaglio di pietre contro civili inerti, nonostante l’immediato intervento delle forze dell’ordine e delle autorità locali. I manifestanti hanno aggredito quattro persone, di cui tre civili ed un carabiniere, che sono stati soccorsi ed accompagnati in ospedale. Oltremodo, la circostanza che lascia senza parole è che tra le vittime vi è una giovane donna, in evidente stato di gravidanza, mentre le altre persone coinvolte sono onesti lavoratori che si accingevano ad espletare la loro attività lavorativa»;
nelle parole di Carusone trapela il condivisibile timore che il ripetersi di queste proteste possa innescare reazioni nella comunità locale: «L’insostenibilità di questa situazione è palese e mette in costante pericolo l’intera comunità, che si trova in balia di figure che senza alcuno scrupolo fanno ricorso alla violenza, incuranti sia delle norme di comune e civile convivenza che dell’iter burocratico sotteso alle loro richieste»;
i territori, in particolare quelli del sud Italia, sono al collasso e si è ormai al punto in cui non è più possibile tollerare la presenza incontrollata di migranti, né si può più restare immobili di fronte a tanta prepotenza e a manifestazioni di violenza di chi invece dovrebbe ringraziare e, rispettare una comunità, che li ospita;
lasciati soli a fronteggiare tale «eterna emergenza», i comuni, tra mille difficoltà ed enormi sofferenze, continuano a garantire l’accoglienza, oltre i limiti delle proprie capacità, ma il sistema, in assenza di interventi straordinari, è prossimo al collasso;
non si può lasciare che questa provincia, come molte altre, vada alla deriva, che città e luoghi di accoglienza diventino la sversatoio di problemi di cui si dovrebbe far carico l’intera Unione europea;
in tutto questo, il grande assente è lo Stato che, perseguendo politiche a dir poco inaccettabili, come l’abolizione del reato di immigrazione clandestina, ha consentito che il territorio divenisse vittima di «sciacallaggio sociale»;
il fenomeno dell’immigrazione incontrollata, insieme alla delinquenza, al malaffare, all’assenza di trasparenza nell’amministrazione pubblica, contribuisce a esasperare lo stato e la sicurezza sociale;
a ciò si aggiunga che in un territorio così vasto come quello casertano le forze dell’ordine sono in difficoltà, perché sono in numero troppo esiguo rispetto alle istanze di sicurezza e «normalità» disattese da decenni e per effetto delle politiche del tutto inadeguate del Governo in materia di sicurezza, con gli svuota-carceri, e di immigrazione;
si è di fronte a una spirale del degrado che ha una sola origine: l’abbandono del controllo del territorio, e la più totale mancanza di azioni che lo tutelino come un pezzo di Stato italiano –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative intenda adottare per affrontare seriamente il fenomeno dell’immigrazione nel territorio in questione e, in particolare, nelle province, come quella casertana, dove il fragile equilibrio tra italiani e immigrati rischia di spezzarsi da un momento all’altro;
se e quali responsabilità siano rilevabili nell’operato della prefettura per l’accoglienza degli immigrati nel territorio casertano, così come posta in essere;
se non ritengano necessario assumere iniziative normative per ripristinare il reato di immigrazione clandestina, a tutela della sicurezza del nostro Paese dell’incolumità dei cittadini. (4-09590)
Fonte: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=37913