Atto Senato 4-04256
Presentata da IVANA SIMEONI
9 luglio 2015, seduta n.481
Ambito di interesse: accoglienza richiedenti asilo
Al Ministro dell’interno – Premesso che:
la situazione di emergenza generata dall’immigrazione nel nostro Paese è esplosa drammaticamente negli ultimi mesi rendendo evidenti i risultati di una politica a giudizio degli interroganti sciagurata e mafiosa dell’accoglienza che si è protratta negli anni e le cui conseguenze sono ormai imprevedibili;
a ciò si aggiungono le conseguenze della crisi economica che ha provocato l’aumento della povertà in Italia e, più in generale, in tutta l’Europa ed ha visto aumentare la popolazione dei senza fissa dimora del 45 per cento dall’inizio della recessione ad oggi;
le condizioni di vita di queste persone che trovano occasionalmente rifugio in qualche centro di assistenza o di accoglienza o, che sempre più spesso, vivono accampati in qualche modo nelle strade, mostra una realtà davvero preoccupante; fino ad arrivare alle recenti immagini della stazione centrale di Milano o della stazione Tiburtina di Roma o quella di Ventimiglia, trasformate in dormitori e servizi igienici all’aperto; situazione che ogni giorno rischia di degenerare;
inevitabilmente esplode anche il problema dell’emergenza sanitaria e dell’ordine pubblico. L’igiene e la sicurezza dei luoghi pubblici costituiscono ormai un grosso problema che si ripercuote sulla vivibilità e sul decoro delle città. I casi di malattie infettive e contagiose sono molteplici e alcune zone sono trasformate ormai in ambienti malsani;
tutto è lasciato in mano ai volontari ed alla popolazione civile che si prodiga in ogni modo, distribuendo vestiario, cibo, medicazioni, kit per l’igiene personale, ma non è sufficiente. Allo stato attuale non è in atto un’accoglienza degna di un paese civile;
a Roma, città capitale che si appresta ad accogliere fra pochi mesi il giubileo straordinario e che si candida per le olimpiadi del 2024, l’unica azione messa in atto è stata quella di sgombrare il piazzale della stazione Tiburtina dove circa 100 persone di varie nazionalità erano accampate; le persone sono state allontanate dalle forze dell’ordine senza un piano preciso, spostando i disagi nelle zone più periferiche della città dove già esistono situazioni di degrado dovute alla carenza dei servizi comunali ed alla mancanza di controllo del territorio da parte delle autorità;
questa situazione risulta essere analoga nelle altre città; è di qualche giorno fa un servizio giornalistico andato in onda sulle televisioni nazionali che ha evidenziato come, anche a Milano, le persone che vivono in strada siano state spinte sempre più verso le periferie grazie all’opera di bonifica messa in atto nelle zone interessate dai flussi dei visitatori dell’Expo;
considerato che:
ai sensi dell’art. 50 del decreto legislativo n. 267 del 2000, il sindaco è l’organo responsabile dell’amministrazione del comune ed, in particolare, adotta le ordinanze contingibili e urgenti in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale. Il sindaco è autorità sanitaria locale. In questa veste, ai sensi dell’art. 32 della legge n. 833 del 1978 e dell’art. 117 del decreto legislativo n. 112 del 1998, può anche emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica;
in base al comma 4 dell’art. 54 del decreto legislativo 267 del 2000 “Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei princìpi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono preventivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione”;
il 10 luglio 2014 è stato varato il piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di migranti frutto dell’intesa tra Governo, Regioni e enti locali in base al quale il Ministero dell’interno doveva garantire la governance attraverso il coordinamento del tavolo nazionale e di quelli regionali per fronteggiare il flusso straordinario di migranti, adulti, famiglie e minori non accompagnati;
nonostante tale razionalizzazione del sistema di accoglienza che, in teoria, doveva consentire di rispondere rapidamente e adeguatamente alla gestione dei migranti in arrivo nel nostro Paese attraverso un più incisivo coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali, la situazione non sembra essere affatto migliorata e normalizzata,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto;
se esista a livello governativo e su scala nazionale un piano di interventi organico che, supportando i sindaci con misure eccezionali, sia in grado di risolvere l’emergenza ma anche di prevedere e gestire le conseguenze che ogni azione genera nelle stesse città in cui si interviene;
se non ritenga di dover avviare, presso le Prefetture interessate dalle recenti emergenze, tutte le azioni necessarie a verificare l’effettiva attuazione del compito fondamentale dell’autorità di pubblica sicurezza di garantire le condizioni di pace sociale, impedendo il concretizzarsi dei fattori che potenzialmente la minacciano, prima ancora che eliminando gli stati di turbativa già in atto;
se non ritenga opportuno rivedere ed integrare, con norme più efficaci ed incisive, il piano operativo nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di migranti alla luce dei risultati prodotti fino ad oggi ed all’aggravarsi delle condizioni igieniche, sanitarie e di sicurezza pubblica.
L’atto è disponibile presso la banca dati della Camera:
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/startpage.asp