Atto Senato
Presentata da: SERGIO DIVINA
17 febbraio 2015, seduta n.392
Ambito d’interesse: flotta fluviale, incidente di trasporto, infrastruttura dei trasporti
Ai Ministri della difesa, delle infrastrutture e dei trasporti e dell’interno – Si chiede di sapere:
se risponda al vero che nei giorni scorsi una motovedetta della Guardia costiera, impegnata in attività di soccorso a migranti in acque prossime alla Libia, una volta terminato il trasbordo delle persone dichiaratesi in difficoltà, sia stata avvicinata da un battello, a bordo del quale erano presenti uomini armati di fucili mitragliatori, che avrebbero costretto i marinai italiani, asseritamente disarmati, a consegnare loro il battello dei migranti, verosimilmente per riportarlo sulla costa libica e poterlo riutilizzare;
se risponda al vero che navi iscritte nei quadri del naviglio militare dello Stato effettuino navigazioni d’altura senza avere a bordo alcun tipo di armamento;
se, soprattutto dopo i recenti eventi terroristici e la situazione in Libia, da tempo in fase di evidente e pericolosa evoluzione, non si sia provveduto a fornire adeguato armamento alle unità navali eventualmente sprovviste;
se risulti a quale distanza dalle coste libiche sia intervenuta la motovedetta e se non sia stata presa in considerazione l’opportunità di fornire alla stessa ed agli analoghi mezzi impegnati in questa tipologia di attività, un adeguato supporto con aerei o elicotteri onde evitare tale tipo di incidenti;
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quale tipo di unità navale abbia operato per l’occasione e quale sia stato l’effettivo svolgimento dei fatti;
quali eventuali preventive verifiche siano state poste in essere per ottenere conferma di una reale ed effettiva necessità di intervento, a elevata distanza dalle coste italiane, posto che il battello dei migranti avrebbe ripreso la navigazione di rientro in Libia per un successivo ulteriore impiego da parte dei trafficanti di esseri umani;
per quale motivo i mezzi utilizzati dai trafficanti, una volta effettuato il trasbordo dei migranti, non vengano immediatamente affondati dai mezzi militari che effettuano il soccorso o da mezzi aerei di appoggio;
perché, stante la situazione di totale anarchia caratterizzante la Libia in questo periodo, ed anche al fine di evitare che i sostanziosi ricavi che traggono le bande di trafficanti non finiscano ora nelle mani dei vari “califfati” che controllano vaste aree del Paese nordafricano, con il conseguente impiego per acquisti di armi e munizioni da utilizzare contro l’occidente, non vengano previste azioni militari mirate da parte dei reparti speciali, ove possibile d’intesa con le autorità libiche, per la preventiva distruzione dei battelli utilizzati per i traffici nei loro ricoveri e nei sorgitori dai quali si diparte il traffico di esseri umani;
quali disposizioni i Ministri in indirizzo intendano emanare per il futuro, al fine di evitare di porre a rischio equipaggi militari che si muovono in mare aperto senza disporre di adeguato armamento e di esporre il Paese, la Marina ed i suoi militari al ricatto ed alla minaccia di bande delinquenziali internazionali. (4-03468)
Fonte: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=31887