Atto Senato 3-02114
Presentata da FRANCESCO ARACRI
28 luglio 2015, seduta n.493
Ambito di interesse: accoglienza richiedenti asilo, gestione sistema di accoglienza
Al Ministro dell’interno – Premesso che a quanto risulta agli interroganti:
nel febbraio 2015 è stata bandita una gara pubblica, del valore di 27 milioni di euro, per l’individuazione di privati interessati a gestire centri di accoglienza a Roma per richiedenti asilo o altra protezione internazionale;
nel bando, tra i requisiti, era prevista l’idoneità professionale, ovvero l’aver già prestato, in precedenza, tali servizi almeno per un anno in ambito SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) o in progetti di accoglienza similari;
in data 29 aprile 2015 la gara ha avuto esito positivo e 5 lotti su 7 sono stati aggiudicati all’ATI (associazione temporanea d’imprese) “tre fontane-senes hospe”, compreso il lotto 4, facente parte del Municipio XIV, in cui ricade la struttura di Casale San Nicola, condotta in locazione dalla 2a azienda classificata, la cooperativa “Isola Verde”;
la cooperativa “Isola Verde”, nel partecipare alla gara, avrebbe dichiarato che la struttura di Casale San Nicola era conforme ai requisiti del bando: “le strutture di San Nicola, sono in possesso di certificazione urbanistica e sanitaria con destinazione urbanistica compatibile con il servizio di cui al bando in linea con la normativa vigente in materia residenziale, sanitaria, di sicurezza antincendio e antinfortunistica. Le strutture sono altresì ben collegate con trasporto pubblico e /o privato e non sono vicine ad altri centri di accoglienza”;
da notizie in possesso degli interroganti, a non più di un chilometro in linea d’aria da Casale San Nicola, ci sarebbe un altro centro di accoglienza (località Cerquetta) con circa 60 profughi;
la proprietà dei beni condotti in locazione dalla cooperativa “Isola Verde” è dei signori S. B., A., A., E. e S. S., oltre che della 2 DM SAS di B. C. e C., società che risulterebbe inattiva da almeno 2 anni;
la struttura proposta come centro di accoglienza era una scuola, abbandonata da anni, peraltro ricavata in quella che in origine era un antico casale agricolo del ‘700, costruito con criteri di due secoli fa;
considerato che:
in sede di presentazione del bando i concorrenti devono obbligatoriamente presentare un’autocertificazione, nella quale si dichiara che hanno la disponibilità della struttura e che la stessa rispetta le leggi vigenti in tema di urbanistica, sanità ed ambiente;
la cooperativa Isola Verde, nel progetto operativo presentato, aveva precisato: che la struttura di Casale San Nicola ricadeva nel XV Municipio, invece si trova nel XIV; che la struttura era nelle vicinanze del centro abitato, mentre in realtà dista 5 chilometri dai primi negozi e oltre 3 chilometri dalla ferrovia; non esistono fermate di bus a ridosso della medesima;
l’immobile proposto dalla cooperativa, si trova in un comprensorio privato servito da strade private, tra le quali via del Casale di San Nicola, sulla quale grava servitù di passaggio a servizio di tutti i residenti. Inoltre, la strada è stretta, priva di illuminazione e marciapiedi, delimitata da alberi di pino le cui radici, con il tempo, hanno sconnesso il manto stradale, e presenta numerose buche, dossi e avvallamenti;
la cooperativa ha asserito che l’immobile in esame era provvisto di allaccio in rete fognaria, mentre, è noto, che tutto il comprensorio è privo di allaccio fognario e, le case, sparse in oltre 20 ettari di territorio, dispongono solo di fosse biologiche;
è evidente che l’immobile in questione non risponde minimamente alle caratteristiche richieste dal bando. In particolare sono inadeguate le caratteristiche costruttive, la destinazione urbanistica (in parte B 5 ed in parte magazzino) la fossa biologica (appena sufficiente per 100 bambini part time, che è l’equivalente di 25 adulti residenti) nonché insistono sul bene, vincoli di natura archeologica, paesaggistica ed ambientale;
tenuto conto che a quanto risulta agli interroganti:
gli abitanti della zona hanno rappresentato la situazione descritta alle autorità competenti, Comune e Prefettura, che si erano impegnate a fare chiarezza e a verificare se quanto dichiarato dalla cooperativa “Isola Verde” corrispondesse alla realtà; tale circostanza ancora non si è verificata;
il comprensorio di Casale San Nicola è da tempo interessato da fenomeni criminali (furti e aggressioni) e le forze dell’ordine hanno segnalato la presenza di bande;
per quanto riguarda la liquidazione delle somme dovute per il servizio prestato, il bando prevede espressamente: ” la liquidazione sarà disposta sulla base delle effettive presenze riportate nei report giornalieri firmati da ciascun migrante”;
di fatto non ci sarebbe un sistema di precisa identificazione degli “ospiti”, poiché la stessa foto-schedatura, come quella realizzata dalla Questura, non impone l’individuazione delle generalità del soggetto. Pertanto il sistema adottato non garantirebbe né il controllo delle presenze né la documentazione dei costi dei migranti presenti,
si chiede di sapere:
quali azioni di propria competenza il Ministro in indirizzo voglia adottare, al fine di verificare se l’immobile sito in Via Casale di San Nicola, proposto dalla cooperativa “Isola Verde”, abbia tutti i requisiti previsti dal bando di gara del febbraio 2015;
quali iniziative intenda intraprendere, laddove si riscontrassero dichiarazioni difformi da parte della cooperativa “Isola Verde”;
quali eventuali provvedimenti disciplinari ritenga di irrogare nei confronti dei soggetti preposti alla verifica dei requisiti delle strutture partecipanti alla gara citata.
L’atto è disponibile presso la banca dati della Camera:
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/startpage.asp