Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-01695
Presentata da: LAURA PUPPATO
martedì 24 febbraio 2015, seduta n.397
Ambito d’interesse: terrorismo, trasporto pubblico, esame medico
Al Ministro dell’interno – Premesso che a quanto risulta all’interrogante:
39 immigrati originari di diversi Paesi del centro Africa hanno passato la notte tra lunedì 16 e martedì 17 febbraio 2015 e gran parte della giornata successiva, bloccati dentro un pullman in sosta alla stazione di Treviso, dopo che la Prefettura li aveva destinati all’accoglienza nella città; l’assistenza a queste persone è stata lasciata completamente alla Caritas e alla Croce rossa italiana, con la Polizia ferroviaria costretta a fare servizio di sorveglianza per ventiquattro ore, anche per l’affluenza di persone a Treviso per i festeggiamenti del carnevale, essendo la giornata del martedì grasso; la situazione si è poi sbloccata solo grazie all’intervento di Aballah Kerzraji, presidente della comunità marocchina a Treviso, che ha offerto gli stabili della comunità per l’accoglienza; da notizie apprese dalla stampa il Prefetto, dottoressa Maria Augusta Marrosu, avrebbe affermato “Sono stati fotografati dalla Questura, gli è stato fornito un pasto dalla Caritas, sono stati sottoposti alle visite mediche e poi sono stai invitati a disperdersi. A tal fine sono stati fatti salire su un pullman diretto alla stazione ferroviaria”; considerato che negli accordi presi in sede di Conferenza Stato-Regioni, all’unanimità, compresa quindi la Regione Veneto, si è deciso di condividere la suddivisione dei profughi Regione per Regione, in relazione ad alcuni parametri che assegnano al Veneto l’accoglienza di 3.700 profughi. Ad oggi sono circa 2.200 quelli assegnati;
considerato inoltre che:
la fuga dai Paesi africani, stravolti dall’ondata terroristica portata da organizzazioni quali ISIS, Boko Haram, va avanti ormai da mesi, con persone spesso costrette ad imbarcarsi da miliziani e scafisti; pertanto non si può più parlare di “emergenza” nel senso stretto della parola, ma di una situazione endemica che, nel momento in cui la guerra è ormai arrivata in Libia, si protrarrà ancora a lungo; la provincia di Treviso ha immobili privati e soprattutto pubblici non utilizzati, molti sono stabili vuoti e inutilizzati da diverso tempo che potrebbero essere adibiti con pochi accorgimenti ad una temporanea accoglienza umanitaria,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo ritenga congruo e opportuno l’operato del Prefetto di Treviso in merito alla vicenda e all’organizzazione dell’accoglienza dei profughi nella provincia di Treviso, con particolare riferimento alla presenza di minori abbandonati a se stessi e alla sua stessa dichiarazione in cui invitava i profughi a disperdersi;
quali iniziative il Ministro in indirizzo abbia disposto per affrontare i nuovi sbarchi, facilmente prevedibili nei prossimi mesi. (3-01695)
Fonte: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=32368