Atto Camera
Presentata da: DURANTI Donatella
17 marzo 2015, seduta n. 393
Ambito di interesse: diritti umani, accoglienza
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell’interno, per sapere – premesso che:
a quanto si apprende da organi di stampa il Ministero dell’interno sarebbe orientato a realizzare, presso il Porto di Taranto, una struttura destinata ad «hub», cioè un luogo di transito per i richiedenti protezione internazionale. Secondo indiscrezioni si starebbe valutando la creazione di una tensostruttura con capienza di 1.300 persone, che dovrebbero stazionare per le prime 72 ore dal loro arrivo;
nonostante l’interpellante ritenga necessaria una struttura del genere, che assicuri un sistema a terra per il proseguimento della accoglienza nel rispetto dei diritti umani, non risultano attese le valutazioni dell’autorità portuale e del sindaco su eventuali criticità, coinvolgimento ed impegno economico del comune;
in data 25 febbraio 2015, e con scadenza il 16 marzo 2015, la prefettura di Taranto ha pubblicato un bando sulla «Procedura di gara aperta per l’individuazione di più operatori economici per l’affidamento del servizio di temporanea accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale»;
suddetto bando è stato presumibilmente pensato per le operazioni di accoglienza delle persone in transito fino alla loro effettiva destinazione, ma presenta diverse criticità letto in seguito alle intenzioni di creazione di un «hub» nel capoluogo ionico. Essendo stato calibrato su una modalità di accoglienza di medio-lungo periodo, si suppone che i 1.300 posti possano essere utilizzati per il periodo previsto, e cioè fino a dicembre dei 2015, non tenendo conto delle condizioni socio-economiche del territorio ed impedendo di fatto una reale inclusione sociale;
l’operazione «hub» di Taranto non sembra inserita in una pianificazione nazionale che preveda quote regionali e provinciali, con il conseguente rischio di accentrare un carico di accoglienza eccessivamente alto per le esigue capacità del territorio a cui si fa riferimento;
a quanto a conoscenza dell’interpellante, le Commissioni territoriali stanno riconoscendo un numero bassissimo, che non supera il 10 per cento del totale, di «protezioni internazionali» ai «sub sahariani», che rappresentano la stragrande maggioranza delle persone attualmente in accoglienza. Inoltre il Governo sembra essere orientato a non concedere permessi di soggiorno per motivi umanitari, nonostante l’evidenza della migrazione forzata legata alla situazione libica, nonché a quella dei paesi di origine dei migranti. In questo modo si rischia di avere entro la fine del 2015, oltre ai 55.000 richiedenti già presenti sul territorio nazionale, un ulteriore ed elevatissimo numero di persone in stato di irregolarità. Quindi a Taranto si avranno almeno 1.300 persone messe in condizione di non poter avere un contratto di lavoro e di affitto, oggettivamente inespellibili, quindi ricadenti nelle responsabilità dei servizi sociali del territorio;
con ordine del giorno del 7 ottobre 2014, n. 9/02616/2 a prima firma Oliverio, il Governo si è impegnato a valutare l’opportunità, attraverso ulteriori iniziative normative da adottare entro il varo della legge di stabilità 2015, di estendere la disciplina dettata dall’articolo 7 anche alle altre città interessate dal fenomeno tra cui Taranto –:
se il Ministro interpellato sia a conoscenza di una programmazione a livello nazionale che prevede delle quote di accoglienza per ogni territorio, e se non intenda adoperarsi in tal senso;
se non ritenga necessario stabilire una quota massima per il territorio di Taranto, se interessato dalla presenza di un «hub», che non superi le 400 persone in accoglienza medio-lunga;
come intenda procedere rispetto alla regolarizzazione per motivi umanitari della posizione dei migranti;
se non intenda chiarire il significato di «hub» e la relativa natura giuridica rispetto all’ordinamento vigente;
se non intenda prevedere in esso la presenza di «ACNUR» e di altri enti di tutela in modo da garantire il diritto alla informazione sulla richiesta di protezione internazionale, e se non intenda predisporre un «corridoio umanitario» nel Mediterraneo per gestire il flusso di rifugiati;
in che modo abbia dato seguito all’ordine del giorno citato in premessa.
(2-00896) «Duranti».
Fonte: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=33581