Mercoledì 27 Marzo, Infomigrante, lo sportello per la tutela dei cittadini di origine straniera realizzato dal collettivo romano Esc Atelier, presenta “Vite in emergenza”, inchiesta video sul piano di accoglienza denominato Emergenza Nord Africa e sul suo sviluppo nel territorio laziale.
Un piano di accoglienza considerato dal gruppo che ha lavorato all’inchiesta un “duplice fallimento”: infatti, se durante la cosiddetta emergenza “luoghi inadatti all’accoglienza sono stati adibiti a centri per rifugiati, imponendo nuovi standard definiti decisamente al ribasso”, e “personale qualificato, precario e sottopagato è stato reclutato ‘emergenzialmente’ dalle cooperative vincitrici degli appalti per la gestione dei centri”, dall’altra, la fine dell’accoglienza – ufficialmente chiusa il 28 febbraio scorso (ne abbiamo parlato qui)– “consiste nella chiusura dei centri e nel necessario ricollocamento degli ospiti”. Un ricollocamento che però non sembra esserci: mentre in molte regioni i centri sono stati chiusi, lasciando le persone prive di qualsiasi sostegno e, concretamente, di un tetto, “nel Lazio i centri rimangono ancora aperti in un limbo che non lascia intravedere nessuna soluzione razionale”, denuncia Infomigrante.
“E’ necessario considerare il fallimento dell’Emergenza Nord Africa come base sulla quale rinegoziare e ridefinire le condizioni di accoglienza […] che non può ridursi alla richiesta di nuove proroghe”, affermano i partecipanti al lavoro di video inchiesta.
La presentazione di “Vite in emergenza” sarà anche l’occasione, quindi, per condividere informazioni sui centri, aprendo un dibattito sull’accoglienza in Italia e sulle modalità di gestirla.
L’appuntamento è per mercoledì 27 marzo, alle 18.00, ad Esc Atelier, via dei Volsci 159, Roma
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