La cosiddetta rotta balcanica è, ormai da anni, il percorso scelto da tanti migranti per tentare di entrare in Europa. Siriani, afgani e iracheni ma anche persone provenienti dai paesi del Maghreb e del Corno d’Africa decidono sempre più spesso di intraprendere un viaggio lungo la penisola balcanica con la speranza di approdare in un paese dell’Ue e poter lasciare alle proprie spalle, in molti casi, un passato fatto di guerre e violenze.
Tuttavia, la rotta migratoria balcanica, non è un percorso sicuro, anzi. Da anni, tantissime organizzazioni e associazioni che lavorano sul territorio, denunciano le violenze, gli abusi e i respingimenti illegali che i migranti che viaggiano su questa rotta sono costretti a subire.
Il Border Violence Monitoring Network ha recentemente pubblicato un report dal titolo “Illegal Push-backs and border violence reports” (Respingimenti illegali e violenze ai confini), che, basandosi sulle testimonianze e sui racconti di 736 vittime in 30 diversi incidenti, denuncia i respingimenti illegali e gli abusi perpetrati contro i migranti nei Balcani Occidentali e in Grecia tra aprile e maggio 2020, in piena emergenza Covid19 dunque.
Il BVMN è un network composto da diverse associazioni e ONG che dal 2016 documenta e monitora le violenze subite dai migranti nella penisola balcanica. I volontari di BVMN hanno intervistato le vittime di questi abusi, commessi, a seconda dei casi, da funzionari di polizia e delle forze armate locali, da membri di Frontex, ovvero l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ma anche da individui appartenenti a realtà di estrema destra, come i membri del movimento fascista “Leviatano” in Serbia, i quali realizzano vere e proprie spedizioni punitive contro i migranti in transito, soprattutto se musulmani.
Nel report la denuncia delle gravi violazioni è accompagnata da immagini che offrono una testimonianza visiva delle violenze che i migranti hanno subito. Le lesioni e i lividi sui loro corpi ci raccontano le conseguenze dei “pushbacks” (la parola “Pushback viene usata nel dossier per identificare “l’espulsione informale – senza giusto processo – di un individuo o di un gruppo verso un altro paese.”).
Gli abusi non sono circoscritti ad un’unica zona geografica, ma sono perpetrati lungo tutta la regione balcanica: dalla polizia croata che “marchia” i migranti, deumanizzandoli, disegnando croci sui loro capi con della vernice spray, passando per gli arresti sommari e la violenza indiscriminata degli agenti di Frontex sui confini albanesi e per le drammatiche condizioni di vita, sia dal punto di vista psicologico che fisico, in cui sono costretti a vivere i rifugiati nei centri di accoglienza in Bosnia, fino ad arrivare ai respingimenti forzati lungo il confine italo-sloveno. L’Italia, in collaborazione con le autorità slovene, sta tristemente giocando un ruolo sempre più determinante, nei respingimenti lungo la rotta balcanica.
Nel report infatti si legge che “le autorità italiane stanno rapidamente diventando l’anello finale della “catena” del fenomeno del respingimento sulla rotta dei Balcani occidentali”. Non solo, il dossier di BVMN denuncia anche che le espulsioni transfrontaliere effettuate dalle autorità italiane sono drammaticamente aumentate durante il periodo di emergenza sanitaria Covid19, tant’è che altri 40 agenti di Polizia sono stati inviati da Roma lungo il confine sloveno.
Il difficile percorso migratorio che tante persone affrontano ogni giorno lungo la penisola balcanica è spesso oscurato dai mezzi d’informazione e non ha catturato, nella maggior parte dei casi, la stessa attenzione mediatica rivolta all’altrettanto drammatica situazione dei migranti che attraversano il Mediterraneo.
Il dossier, e più in generale il costante lavoro di BVMN porta alla luce quanto i migranti debbano subire e affrontare in questo viaggio di speranza verso l’Europa. Per questo motivo invitiamo tutte e tutti a leggerlo e diffonderlo.
Il dossier è scaricabile, in lingua originale, sul sito di BVMN https://www.borderviolence.eu/balkan-region-report-april-may-2020/; mentre la versione in italiano è disponibile sul sito di Melting Pot Europa, con una traduzione che è stata curata da Federica Occhipinti https://www.meltingpot.org/Respingimenti-illegali-e-violenze-ai-confini-un-rapporto-di.html#.XvxQbigzbIU.