Oggi abbiamo ricevuto a Lunaria la telefonata di Vincenzo, che vive a Roma ed è sposato con una donna musulmana. La moglie di Vincenzo porta il velo e ieri è stata insultata in metro senza che nessuno dei presenti (tranne il marito) reagisse. Vincenzo ci ha chiamati sapendo bene che in casi come questi, che sono frequentissimi, quando l’aggressore è ignoto, offende e poi se ne va, è difficile denunciare. Ma ha voluto segnalare il caso lo stesso per richiamare la nostra attenzione sull’importanza di fare sensibilizzazione e informazione sulle discriminazioni su base religiosa. Il velo è divenuto un simbolo di esclusione, dice Vincenzo, basta portarlo affinché una donna sia esposta a insulti e a stigmatizzazioni. La moglie vive in Italia da molti anni, ma oggi più spesso che in passato subisce offese, soprattutto sui mezzi pubblici. E allora accogliamo la richiesta di Vincenzo e ricordiamo che se è vero che il dibattito pubblico e le scelte politiche contribuiscono ad alimentare il clima di razzismo che si respira nel nostro paese, questo non è può diventare un alibi per deresponsabilizzarci. La condanna sociale di un comportamento discriminatorio è importantissima e va fatta giorno per giorno. Ciascuno di noi ha una responsabilità: assistere in silenzio a episodi come questi significa rendersi complici.
Quando ogni giorno prendiamo l’autobus o la metro, anche se siamo di corsa, ricordiamocelo.