Da circa sei mesi, nel piazzale antistante la stazione tiburtina, il team legale di Baobab Experience, assieme alle associazioni che compongono la rete legale migranti in transito, svolge attività di assistenza e orientamento per decine di migranti temporaneamente presenti nel quadrante. Oltre dieci prese in carico al giorno e altrettanti colloqui per tutelare le posizioni giuridiche e i diritti dei cittadini stranieri esclusi e segregati dalle politiche del governo e dalle cattive prassi dell’ufficio immigrazione.
Da qualche settimana, in un contesto di criminalizzazione delle organizzazioni di solidarietà ai migranti, il team legale di Baobab Experience è stato preso di mira dal personale di ferrovie, che puntualmente chiama la polizia per vietare qualsiasi attività sotto la pensilina. Qualche giorno fa, le forze dell’ordine sono arrivate sul posto identificando le volontarie e alcuni migranti lì presenti per ricevere assistenza, con la minaccia di multe, denunce e fermi. In totale 12 tra agenti di polizia, personale dell’esercito e vigilanti delle ferrovie hanno circondato le tre operatrici e intimidito i presenti, scattando foto e provocando. Per circa due ore i funzionari hanno trattenuto i documenti delle attiviste e tentato di portare in commissariato uno dei migranti che prendeva le loro difese, con l’intento di appropriarsi del suo telefono sul quale credevano ci fossero delle foto e dei video che avevano immortalato la scena.
L’epilogo della vicenda? Non erano stati commessi né reati né violazioni tali da giustificare quella ingente presenza di polizia, che alla fine ha restituito i documenti andando via.