Dopo la partecipata assemblea nazionale che si è svolta a Roma lo scorso 23 gennaio, viene rilanciato, nei territori, il percorso verso la mobilitazione transnazionale del Primo marzo. Una giornata, quella del Primo marzo, dove far convergere fenomeni di sciopero del lavoro migrante e lotte contro il razzismo e lo sfruttamento del lavoro gratuito o sottopagato. L’invito è rivolto a tutte e tutti, lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti, sindacati, reti antirazziste a partecipare numerosi all’assemblea pubblica che si svolgerà mercoledì 10 febbraio, ore 18.30, presso Communia, via dello Scalo di San Lorenzo 33, a Roma.
Le rivendicazioni del Laboratorio romano dello Sciopero sociale sono reddito di base, salario minimo e permesso di soggiorno per tutti, da opporre all’Europa dell’austerity e a quella fortezza che distrugge Schengen e ripropone la vergogna delle deportazioni. Proprio mentre lo “spazio di libera circolazione” rischia di implodere a causa di muri ed egoismi nazionali, occorre rivendicare con maggiore decisione libertà di movimento, accoglienza dignitosa per tutti e stop alle guerre che costringono le persone a fuggire. A Roma, tutto ciò si salda alle tante vertenze che riguardano il Terzo settore complice del business dell’accoglienza, alle crisi occupazionali che hanno fatto seguito all’inchiesta Mafia Capitale e di cui il governo commissariale della città sembra non accorgersi.