La notizia è di ieri. Il sindaco di Pescara, Albore Mascia, Pdl, ha fatto ricoprire la città con un alcuni manifesti dal contenuto inequivocabilmente razzista. Nei megaposter 6×3 campeggia la scritta: “Il Pdl mantiene gli impegni. Fuori dalle case popolari rom e delinquenti”. Il messaggio passato alla cittadinanza, dunque, è quello che “rom” e “delinquenti” sono sullo stesso piano e meritano per questo gli stessi provvedimenti. Tutto il Pdl fa quadrato attorno al sindaco. Il presidente della Provincia, Guerino Testa, anche lui Pdl, giustifica l’operato del sindaco, ritenendo che il manifesto «sia solo la fotografia di quanto appena accaduto in città nei giorni scorsi: lo sfratto di alcune famiglie che avevano occupato abusivamente alloggi popolari. Si trattava di famiglie rom i cui componenti hanno avuto problemi con la giustizia». E gli fa eco anche la consigliera regionale e coordinatrice cittadina del Pdl, Federica Chiavaroli, che ci tiene a riportare entro “i giusti binari” la polemica: “Escludo categoricamente alcun intento discriminatorio o tanto meno razzista nei confronti delle famiglie rom. Quel manifesto racconta semplicemente una realtà che sarebbe mistificatorio non affrontare, soprattutto alla luce degli ultimi episodi di violenza che hanno colpito la città di Pescara. Quelle abitazioni – spiega Federica Chiavaroli, alla stampa locale – erano occupate abusivamente. Il fatto che si trattasse di famiglie rom é del tutto secondario”. I manifesti razzisti, fortunatamente, hanno sollevato talmente tante polemiche, che sono stati coperti dopo poche ore. L’Associazione Culturale Thàm Romano Onlus, con il suo Presidente Santino Spinelli, esprime tutto il suo disappunto e il suo stupore in un comunicato stampa, in cui si chiede l’immediata rimozione dei manifesti incitanti all’odio xenofobo, perché colpevolizzano una intera popolazione, e si denuncia lo “sciacallaggio politico” ai danni della popolazione Romanì a Pescara.