Una lista impressionante quella dei blitz xenofobi rivendicati dalla sedicente ”associazione culturale” (?) di estrema destra “Veneto Fronte Skinheads”. E di certo non sono un bel segnale.
Un vero e proprio attacco d’odio contro dieci sedi della Caritas nel Nord Italia (Como, Brescia, Crema, Lodi, Reggio Emilia, Piacenza, Trento, Mestre, Vicenza e Treviso). La notte del 24 novembre scorso, i militanti di estrema destra hanno lasciato numerose sagome di cartone tricolori e manifesti “funebri” contro l’introduzione dello “ius soli” e contro l’azione di solidarietà e accoglienza dei migranti che svolge da sempre la Caritas. Nel delirante comunicato pubblicato nel sito degli Skinheads si minaccia la Caritas, “che in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata ed un falso filantropismo, trova motivo di speculazione ed interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia indifferenziata, sradicandoli dalle loro radici e dalle loro tradizioni, in nome e per conto di un multiculturalismo dominante”. E la si accusa di “favoreggiamento di un’invasione pianificata di orde di immigrati extraeuropei” e di “annientamento dell’identità italiana”. Sono state colpite, in contemporanea, anche numerose sedi di sezioni del Pd.
Il direttore della Caritas vicentina don Giovanni Sandonà, commenta al Gazzettino: “E’ da almeno un anno che evidenzio la mia preoccupazione per il clima di contrapposizione esistente. Una contrapposizione inversamente proporzionale alla qualità del confronto sociale. L’ospitalità è gratuita e garantita da più di settecento volontari. Siamo di fronte a un humus pericoloso che alimenta percorsi che possono dare frutti amari sul piano dello scontro sociale”.
Giunge, inevitabile, la condanna del mondo politico. “Pericolosa aggressione alle sedi Caritas e PD. Non possiamo sottovalutare. Serve una reazione dura contro la propaganda neonazista“, denuncia in una nota Khalid Chaouki, deputato del PD recentemente messo sotto scorta per le minacce. Oltre a Chaouki, il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, denuncia questo come “un indegno atto di squadrismo“, mentre il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, parla di “atto vile e inqualificabile, attaccare chi lavora per i più deboli è segno di razzismo e inciviltà“. La capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Alessandra Moretti, sottolinea: «Si tratta di attacchi di matrice xenofoba, che avvengono all’indomani di una grande manifestazione civile che, pur nel profondo dolore, ha saputo lanciare da Venezia un vero messaggio di pace ecumenico. Proprio per questo gli autori di questi atti vanno considerati come uomini fuori dalla storia».
Ben più numerose sono le attestazioni di solidarietà da parte del mondo dell’associazionismo. L’Arci, in un comunicato, scrive: “Quello che credevamo di aver finalmente lasciato alle spalle, un razzismo greve, esplicito e diffuso, riaffiora così, complici i tanti atteggiamenti xenofobi alla Salvini. Mettere nelle condizioni centinaia di migliaia di persone di vivere con dignità in Italia è prioritario quanto la sicurezza e le riforme in genere. Non si tratta di automatismi demagogici, ma di scelta di civiltà e di rispetto per le persone che vivono e lavorano nelle nostre città, i cui figli frequentano le nostre scuole”. Anche le Acli di Brescia si aggiungono: “Come Acli esprimiamo la nostra totale solidarietà e vicinanza verso quanti (volontari e operatori, cittadini italiani e extracomunitari) ogni giorno lavorano nel silenzio per un’accoglienza che va a favore della dignità dell’essere umano, spesso circondati dall’ostilità di molti, e contribuiscono a gettare le per una reale democrazia. Anche noi vogliamo costruire una comunità nazionale con un’identità forte. Ma un’identità che sia ispirata alla cultura dell’accoglienza e della partecipazione, perché è proprio aprendosi all’altro e al diverso che si costruisce l’identità; questo vale per i singoli come per le comunità.” Mentre, in una nota, Pietro Barbieri, portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore, sottolinea: «Esprimiamo la nostra solidarietà alla Caritas che ha subito indegni gesti di violenza, azioni razziste e xenofobe davanti a molte delle proprie sedi nel Nord Italia, dove ogni giorno si opera per offrire accoglienza e costruire integrazione. Ribadiamo fermamente tutto il nostro dissenso a queste forme di intolleranza e violenza. Il dialogo, l’accoglienza e l’inclusione sono le sole forme per costruire un futuro di solidarietà e di convivenza democratica».
Anche il Naga si aggiunge al coro: “Stigmatizziamo energicamente questo tipo di comportamenti che, pur nella loro evidente diversità, ci preoccupano profondamente. Ci auguriamo che non si tratti dei primi atti di un giro di vite generalizzato e indiscriminato nei confronti dei cittadini stranieri presenti nel nostro paese e delle associazioni che si occupano dell’assistenza ai profughi e ai richiedenti asilo”.
E anche noi non possiamo che associarci al messaggio di solidarietà nei confronti della Caritas e di tutti coloro che sono impegnati in attività di accoglienza, di solidarietà e di inclusione sociale, contro questa cultura dell’odio e dell’intolleranza che si sta diffondendo a macchia d’olio. Azioni squadriste come quelle di questi giorni sono favorite da chi soffia il vento della paura e con spudorato e irresponsabile cinismo istiga alla xenofobia, giocando in modo irresponsabile con il clima di insicurezza diffuso nell’opinione pubblica dopo i fatti di Parigi. Fatti inquietanti quelli di ieri che suggeriscono una maggiore vigilanza da parte di tutti, singoli e soggetti organizzati, su quanto sta succedendo nei nostri territori e un impegno collettivo a sostegno della rapida approvazione della riforma della legge sulla cittadinanza la cui discussione dovrebbe iniziare al Senato il prossimo 1 dicembre.