L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime preoccupazione per gli effetti che la recente approvazione del decreto legge cosiddetto ‘Piano Casa’ potrebbe provocare sulla vita di migliaia di rifugiati presenti in Italia”: l’agenzia dell’ONU per i rifugiati prende posizione sul decreto conosciuto come “Piano casa”, recentemente approvato dal governo Renzi.
Secondo il decreto, chi occupa illegalmente un edificio non potrà avere accesso alla registrazione della residenza.
Ma quante persone sono costrette a vivere in edifici occupati? E quanti tra questi sono rifugiati? “Migliaia”, ricorda l’Unhcr, “costretti a vivere in palazzi abbandonati e occupati nelle principali città italiane quali Roma, Milano, Torino”. Una condizione causata dall’ “inadeguatezza dell’accoglienza e dell’insufficienza dei progetti di integrazione”, denuncia l’Unhcr.
Proprio a fronte della situazione attuale, “l’UNHCR ritiene che la legge, se così applicata, creerebbe un ulteriore ostacolo al processo di integrazione dei rifugiati in Italia costringendoli in una spirale di isolamento e marginalità”, perchè “in assenza di residenza non è infatti possibile avere una carta identità, e senza questa è difficile avere accesso al lavoro e ai servizi essenziali”.
Intanto, le conseguenze del decreto si fanno già sentire: “oggi a Roma sono state sospese tutte le registrazioni dei rifugiati che vivono a Palazzo Selam, uno degli edifici occupati della città dove dal 2006 alcune migliaia di rifugiati hanno trovato riparo ma dove permane una difficile situazione socio-sanitaria”.
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