Non ci sarà più la casella “zingaro” sui moduli di denuncia per furto. Perchè prima, la casella c’era.
A segnalarla era stata Monica Lanfranco, in un articolo pubblicato lo scorso giugno nel suo blog su Il Fatto quotidiano, riportando un episodio accaduto a un’amica in Liguria.
Facendo alcune ricerche, l’Osservatorio 21 luglio e ERCC hanno constatato che la casella con la definizione del “gruppo etnico” era presente in tutti i comandi dell’Arma d’Italia. Una forma di “discriminazione istituzionale”, come sottolineato dalle due associazioni, che hanno segnalato la cosa rispettivamente a due membri della Commissione Straordinaria per i Diritti Umani del Senato, i senatori Palermo e Manconi, e all’OSCAD.
Non solo: questa specifica era addirittura “esplicitamente richiesta dalla Banca Dati Interforze del Ministero dell’Interno”, come si legge nella risposta fornita alla Commissione per i Diritti Umani del Senato dal Comandante Generale dei Carabinieri.
L’intervento dei due membri della Commissione Straordinaria per i Diritti Umani ha portato alla rimozione definitiva dall’applicativo di “qualsiasi riferimento alla voce ‘zingari’”
“La rimozione di questo evidente elemento di stigmatizzazione può sembrare un piccolo dettaglio, che costituisce però un fondamentale passo nella lotta all’antiziganismo”: così Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio. Il direttore esecutivo di ERRC Dezideriu Gergely sottolinea che “questa situazione rispecchia quanto il razzismo nei confronti dei rom e sinti in Italia sia profondamente radicato ed istituzionalizzato. Le istituzioni pubbliche hanno la responsabilità di combattere il razzismo e la discriminazione piuttosto che contribuire a riprodurre stereotipi negativi”.