Un gruppo di militanti di Forza Nuova, nella notte tra il 13 e il 14 agosto, aveva “impiccato” sulle inferriate di una delle finestre del municipio di Magenta un fantoccio (una sorta di bambola di cartone) vestito con una t-shirt con la bandiera italiana, su cui c’era scritto: “Clandestini coccolati, italiani impiccati. Stop invasione“. L’azione, rivendicata via Facebook come gesto congiunto delle sezioni forzanuoviste di Magenta e Pavia, era stata messa in atto per protestare contro l’accoglienza di un gruppo di profughi in una struttura che in passato era destinata a ospitare cittadini italiani in difficoltà e insegnanti fuori sede.
Oltre ad appendere il fantoccio, gli attivisti di destra avevano gettato a terra, davanti al portone, alcuni volantini dal titolo: «Stop immigrazione, difendi la tua città». Il volantino, di fatto, contestava le politiche di accoglienza a livello nazionale, definendole «volute solo da mafia, cooperative e politica corrotta», e reclamava «priorità nelle politiche sociali ai cittadini italiani» e «blocco dell’immigrazione».
Durissima la reazione dei consiglieri comunali di maggioranza, che avevano risposto all’azione razzista sempre via Facebook. «Magenta è una comunità dotata di un grande senso di umanità e solidarietà. Chi pensa di intimidire istituzioni e cittadini con gesti provocatori inquietanti e disumani si sbaglia di grosso. Non c’è spazio per razzismo e violenza», aveva scritto Eleonora Preti (Pd), presidente del consiglio comunale. Mentre l’assessore al lavoro e alla cooperazione sociale Monica Garegnani (Prc) accusava: «Chi non ha argomenti usa la violenza, usa la notte per fare gesti dimostrativi. Alla luce del sole vorrei vedervi in faccia uno per uno per dirvi che non c’è posto per il vostro razzismo e la vostra ignoranza».
Ma la ferma reazione cittadina non si è fermata qui. Infatti, l’Amministrazione Comunale, il 27 agosto, ha presentato una querela contro chiunque dovesse essere ritenuto responsabile dell’esposizione del fantoccio razzista collocato davanti alla Residenza Municipale, ritenendo che il gesto integri gli estremi del “reato di discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”, previsto dalla legge n. 654 del 1975. Il testo dell’atto, sottoscritto dal Sindaco, Marco Invernizzi e dall’Assessore alle Politiche per la coesione sociale, Monica Garegnani, stigmatizza severamente le modalità impiegate dagli attivisti di Forza Nuova, ritenendole estranee alla “comune libertà di critica politica”, ma piuttosto intese a diffondere una “propaganda discriminatoria fondata sulla mera qualità di immigrato dei soggetti richiamati, come tale sanzionata dalla legge, che non consente l’offesa dell’altrui dignità umana in considerazione della razza o dell’etnia”. Sicuramente un gesto utile ed una presa di posizione degna di considerazione, vista l’impennata dei gesti di intolleranza diffusi su tutto il territorio italiano.