Sabato 25 luglio, intorno alle 21, vicino al parco di Santa Teresa, a Verona, mentre numerose famiglie con bambini si stanno godendo il fresco serale, una donna di 45 anni si avvicina ad una bambina e le chiede l’età. Non le dà neanche il tempo di rispondere, che la colpisce al volto con un pugno. Come mai? Perché la 12enne non indossa la mascherina. Una motivazione assurda e insensata visto che entrambe si trovano in un luogo all’aperto e privo di assembramenti. Subito dopo aver sferrato il pugno, la donna viene raggiunta dai genitori della bambina, una coppia di cittadini stranieri, che si trovano nei paraggi e assistono inermi alla scena.
Il padre della bambina si rivolge alla donna chiedendo spiegazioni sul gesto e sugli insulti razzisti che lo hanno accompagnato. La donna per tutta risposta colpisce l’uomo con uno schiaffo. L’uomo preferisce non rispondere alla doppia violenza, lascia cadere la cosa ma chiama i carabinieri per denunciare l’accaduto, mentre la donna si allontana tranquillamente dal parco. I carabinieri fermano poco dopo la donna, la identificano e la riconducono sul posto dove è avvenuta l’aggressione. La donna, malgrado la presenza delle forze dell’ordine, si ribella proferendo altre frasi razziste ad indirizzo della bambina e della sua famiglia. Fortunatamente, per le due vittime ci sono solo lievi danni.
Questi i fatti. Va quindi osservato che non trovano nessuna giustificazione né l’uso di una violenza gratuita e spropositata né gli insulti razzisti, anche se la bambina avesse dovuto rispettare l’obbligo di indossare la mascherina. Uno dei tanti casi, come quelli che stanno accadendo in questi giorni (si veda a questo proposito anche il caso di Trieste che abbiamo segnalato qui) che vedono i cittadini stranieri vittime di episodi di discriminazione e razzismo perché visti come possibili “untori” e “portatori del Covid”.
D’altronde, se dovessero continuare la vile campagna a mezzo stampa che stigmatizza gli immigrati come persone “infette” e le dichiarazioni politiche che non fatto altro che assecondarla (si vedano a questo proposito le sconfortanti dichiarazioni rese qualche giorno fa dall’ex ministro Pd, Marco Minniti), casi come questi, spesso relegati a 2 trafiletti di stampa locale, sono destinati a ripetersi.