Un permesso di soggiorno di un anno per motivi umanitari per i 15 mila migranti africani che dimorano sul litorale domizio lavorando al nero in agricoltura o nell’edilizia. E’ la proposta di monsignor Bruno Schettino, vescovo di Capua e presidente della Fondazione Migrantes. Ciò consentirebbe a molti migranti di lasciare Castelvolturno e di costruire anche altrove il proprio futuro. Perchè, come ha dichiarato nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano on line Lettera43, “A non mangiare il migrante è abituato. A dormire sotto un albero è abituato. A trovare lavoro con difficoltà, pure. A essere nessuno, non ci si abitua mai.”
Se, aggiungiamo noi, venisse introdotto dal legislatore un sistema di regolarizzazione permanente che, in presenza di alcuni requisiti comprovanti l’inclusione sociale del cittadino straniero, consentisse l’ottenimento di un permesso di soggiorno, non servirebbero permessi “speciali”.