“Mi sembra una brava casalinga, non un ministro del governo”: anche l’eurodeputato leghista Mario Borghezio ha voluto dire la sua sulla nomina di Cécile Kyenge a Ministro alla cooperazione e l’integrazione. Lo ha fatto dai microfoni della trasmissione radiofonica La Zanzara su Radio24, dove ha espresso il suo parere non solo sul neoministro, ma su tutti i cittadini africani: “Gli africani sono africani, appartengono a un etnia molto diversa dalla nostra. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l’enciclopedia di Topolino”. Parlando del ministro Kyenge, ha aggiunto: “Ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano”.
Borghezio non è stato l’unico a indirizzare gravi insulti al neoministro.
Sul profilo Fb del “Movimento nazional socialista dei lavoratori” – che come fotografia di copertina ha tutti gli esponenti del Terzo Reich, Hitler al centro – la notizia viene accolta da commenti del tipo: “La congolese offende l’Italia: dice che la nostra ‘è ormai una società meticcia, e bisogna prenderne atto’. Noi invece prendiamo atto della dichiarazione di guerra verso la nostra identità e diciamo a questi vili esseri che noi non ci arrenderemo..”. Alcuni commenti rimandano al portale Identità.com, che si scaglia contro il quotidiano Libero per aver parlato di “attacchi razzisti” commentando alcune scritte tracciate sulla facciata esterna del liceo scientifico Cornaro di Padova (“L’Italia non è meticcia!Kyenge rimpatriata subito!”). Frasi che, secondo il sito internet, non sarebbero un’offesa: “Da quando in qua scrivere su un muro che ‘l’Italia non è meticcia, rimpatriamo la congolese” è un insulto?’ ci si chiede sul sito, che definisce la nomina del neoministro Kyenge “il punto più basso della storia repubblicana [..]: E’ il segno: arrivano con i barconi e poi si prendono i nostri lavori, le nostre ricchezze e i posti di potere. La rivolta deve iniziare da questa presa di coscienza: sono qui per prendersi quello che è nostro. [..] Questa persona farà gli interessi della ‘sua’ gente, che non siamo noi, ma che sono gli invasori della nostra terra”.
Sul sito Ilduce.net si parla del neoministro come di “scimmia congolese”, “Uno schifo… ci mancava la negra”. “Ricordiamoci faccetta nera”.
Anche sul sito termometropolitico.it si leggono diversi commenti offensivi: “Negra e anti-italiana”, “Zulù”, “Governante puzzolente”. Il direttore del sito ha fatto eliminare i commenti, prendendone le distanze.
Altri siti, tra cui Stormfront, hanno accolto la nomina con insulti gravi e pericolosi.
Un segnale del clima presente nel nostro paese, dove sembra essere quasi normale, o quantomeno tollerato senza alcun tipo di problema, che una persona, in questo caso insignita di una carica istituzionale, possa ricevere insulti gravissimi e razzisti, anche da esponenti politici.
La gravità degli insulti e delle offese rivolte al ministro Kyenge ha spinto l’Unar a avviare un’istruttoria, su richiesta del neoministro per le pari opportunità Josefa Idem.
La Presidente della Camera Laura Boldrini ha espresso solidarietà al ministro Kyenge, giudicando “indegna di un Paese civile la serie di insulti”, e sottolineando che “la libertà di espressione non c’entra: in alcuni siti si pratica un sistematico incitamento all’odio razziale, che resta un reato anche se espresso via web. E molto gravi sono anche le parole usate da qualche esponente politico, che vanno ben oltre il legittimo dissenso sulle iniziative che Cècile Kyenge intende promuovere”. Tra queste, c’è la riforma della legge sulla cittadinanza, “cara non solo alla neoministra. Con molti di noi, da tempo e in prima fila, la sollecita il Presidente della Repubblica Napolitano”. Ci associamo alle parole della Presidente.