Lampedusa, isola su cui sbarcano tante persone che cercano di raggiungere l’Europa.
Lampedusa, isola su cui recentemente è sbarcato anche Papa Francesco, per toccare con mano la situazione.
Ma oltre alla cronache a Lampedusa c’è anche una quotidianità, che quasi mai emerge sulle pagine nazionali. E questa quotidianità ha un vuoto. Un vuoto di parole scritte e di pagine sfogliate.
A Lampedusa, infatti, non ci sono libri. O meglio: non c’è una biblioteca, e mancano anche i negozi in cui acquistarli.
Da questa pesante assenza parte l’appello della sindaca Giusi Nicolini: “Lampedusa non ha una biblioteca e neppure un negozio dove poter acquistare libri. Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare dei libri?” ha domandato la sindaca ai giornalisti, proseguendo: “Io non credo! Quindi se in giro per casa avete libri, aderite all’iniziativa”.
Un’idea che parte da un bisogno concreto della popolazione, e che si coniuga anche con la storia recente dell’isola, spesso considerata il porto d’Europa: l’obiettivo del progetto è infatti quello di proporre la conoscenza reciproca attraverso i libri e la lettura. Proprio per questo, la sindaca si è appoggiata a IBBY-International Board of Books for Young People associazione internazionale che promuove il libro per ragazzi come strumento d’integrazione.
Proprio lo scorso maggio IBBY lanciava un’iniziativa per raccogliere la migliore produzione editoriale di libri senza parole da donare a Lampedusa per costruire, col sostegno del comune, una biblioteca per bambini italiani e migranti.
Per contibuire, inviare i libri a Giusi Nicolini, Sindaco -Donazione dei libri per la prossima apertura della Biblioteca Ibby di Lampedusa, Via Cameroni, 92010.