Dopo la manifestazione di ieri, 8 maggio, in via Satta a Roma, la Campagna LasciateCIEntrare insieme a Nonna Roma, Sportello Tuteliamoci-Astra 19, A buon diritto, Alterego-Fabbrica dei Diritti, Baobab Experience, Adif, Arci Roma, Focus Casa dei diritti sociali, Lunaria e molti singoli e privati cittadini, hanno deciso di presentare un esposto alla Procura di Roma contro Casapound.
La gravità di quanto sta avvenendo a Casal Bruciato, a Roma, è sotto gli occhi di tutti. I quotidiani e le televisioni hanno ampiamente documentato quanto accaduto in questi giorni, non sempre evidenziando in modo adeguato quanta violenza fosse contenuta in talune manifestazioni. Non si può infatti qualificare come “protesta”dei residenti, l’ennesimo teatrino messo in campo da Casapound in una delle periferie della nostra città, sostenuto –peraltro- da uno sparuto gruppo di persone. Così come risulta inspiegabile l’atteggiamento delle forze dell’ordine che, non intervenendo tempestivamente e nemmeno in seguito alle evidenti violazioni degli esponenti di Casapound, gli hanno reso possibile di agire indisturbati per più di due giorni. Quelle stesse forze dell’ordine che, in tenuta antisommossa, hanno ostacolato gli attivisti ed i cittadini giunti ieri sul posto per dimostrare tutta la loro solidarietà alla famiglia colpita da questa ignobile vicenda.
Sicuramente quanto accaduto con il Salone del Libro di Torino e la risposta popolare che ieri si è avuta a Casal Bruciato evidenziano come la battaglia contro il fascismo sia da combattersi su un piano sociale e culturale, non lasciando a questi esponenti dell’estrema destra alcuna agibilità nelle nostre città.
Siamo convinti, però, anche della necessità di non poter lasciare impunite le azioni di queste organizzazioni neofasciste, che si sono palesate in tutta la loro violenza nei contro della famiglia rom assegnataria di un alloggio popolare.
Infatti, l’inquietante presenza di un gazebo fisso di CasaPound sotto l’abitazione, gli insulti razzisti, le violente aggressioni verbali e le pesanti minacce non possono essere legittimati come mere azioni di “protesta”, configurando gravi reati che vanno dalla violenza privata, alle minacce, alla propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale fino all’apologia del fascismo ed a manifestazioni fasciste.
Per questo, come associazioni, abbiamo deciso di presentare un esposto, per ribadire che non ci faremo intimidire ulteriormente e che non lasceremo alcuno spazio a chi intende cavalcare e fomentare l’ondata d’odio che si sta diffondendo nel nostro Paese.
Foto: Vanna D’Ambrosio