Appello al Parlamento europeo, alla Commissione europea e al Consiglio europeo
PER UNA RINNOVATA POLITICA EUROPEA A FAVORE DELLA TRANSIZIONE DEMOCRATICA IN
MAGHREB E DEI DIRITTI DEI MIGRANTI
L’Europa e’ di fronte ad un’occasione unica di sanare le storiche ferite che
la dividono dai paesi del Maghreb, sostenendo la transizione democratica in
atto. Ma assente come entita’ politica, in questi giorni cruciali l’Unione
europea si mostra agli occhi del mondo divisa tra la diplomazia delle bombe
di Sarkozy, la paranoia xenofoba del governo italiano e l’indifferenza
tedesca.
Lampedusa rappresenta, prima ancora di una tragedia, l’incapacita’ delle
classi politiche nazionali di intercettare la volonta’ di cambiamento dei
paesi del Maghreb e di mettere in piedi una ridefinizione dei rapporti
nord-sud che vada oltre la fallimentare e cinica logica dell’emergenza
continua, sbandierata per meri fini elettorali.
Le politiche nazionali nei confronti del fenomeno migratorio si sono
rivelate finora inadeguate dal punto di vista della sua gestione (ingressi,
accoglienza, inserimento, ecc.), da quello della tutela dei diritti
individuali, civili e sociali, cosi come inadeguate sono le politiche di
cooperazione e l’aiuto allo sviluppo.
Come la recente querelle tra Francia e Italia sulla questione dei migranti
tunisini dimostra, la mancanza di una vera politica europea sulla migrazione
ha determinato, insieme ad evidenti ingiustizie e a lesioni gravi del
diritto internazionale, una situazione confusa, incerta e contraddittoria
incapace di garantire la tutela dei diritti umani, civili, politici, sociali
ed economici dei migranti e dei richiedenti asilo.
Consapevoli che l’accoglienza di chi fugge dalla poverta’ e dalle guerre e’
necessaria ma non sufficiente sosteniamo la richiesta che emerge da tutti i
movimenti sociali dei paesi africani per il diritto a restare e a partire.
Soltanto lo sviluppo democratico, sociale ed economico puo’ rendere il
Maghreb un’area libera ed indipendente, dove le giovani generazioni possono
costruire il loro futuro.
Siamo convinti che solo il rilancio del progetto di unita’ politica europea
possa finalmente esprimere una politica estera e di sicurezza al servizio
della pace, della democrazia, della giustizia e della solidarieta’ a livello
internazionale; dichiariamo prioritaria la definizione di una nuova
strategia europea di vicinato per i paesi del Maghreb e di co-sviluppo equo
e compatibile con i delicati equilibri ambientali per l’intera regione del
Mediterraneo a partire dai seguenti punti:
1. Esercizio di pressioni politiche e diplomatiche dell’Unione europea
per garantire il pieno rispetto delle domande e aspirazioni democratiche dei
popoli del Maghreb.
2. Varo di una direttiva europea che preveda un permesso di soggiorno per
la ricerca di lavoro secondo criteri da stabilire in cooperazione con i
Paesi del Maghreb, con il fine di creare un canale semplice, legale e
unitario per i cittadini nordafricani interessati a lavorare o studiare
all’interno dell’Unione europea, nel rispetto del diritto alla mobilita’ e
nella piena consapevolezza del contributo dei migranti alla sostenibilita’
dei sistemi sociali europei.
3. Obbligo al rispetto assoluto del principio del non respingimento e
sviluppo di standard minimi vincolanti per tutti i paesi europei sul
trattamento dei richiedenti asilo e dei migranti irregolari, atti a
garantire il pieno rispetto della dignita’ di ogni essere umano.
4. Ratifica europea della Convenzione dell’Onu sui diritti dei lavoratori
migranti e delle loro famiglie, approvata dall’Assemblea delle Nazioni unite
il 18/12/1990 ed entrata in vigore nel 2003 ma non ancora ratificata da
alcun paese dell’Ue.
5. Sostituzione del regolamento di Dublino con una vera politica europea
di accoglienza dei richiedenti asilo, come auspicato dalle istituzioni
europee nel Programma di Stoccolma.
6. Superamento del legame tra cittadinanza e nazionalita’ – che esclude
milioni di immigrati dai diritti politici, sociali e civili – al fine di
fondare la cittadinanza europea sulla residenza.
7. Rilancio di una politica europea di aiuto allo sviluppo che
razionalizzi l’impiego delle risorse nazionali mettendo in piedi un piano
per il nord Africa finalizzato allo sviluppo agricolo, alla gestione comune
di acqua ed energie alternative e all’integrazione economica e politica
dell’area, dando un impulso unitario a progetti a rilancio dell’economia dei
paesi del Maghreb e a sostegno della transizione democratica in atto.
8. Creazione di uno strumento diretto di finanziamento per giovani
maghrebini per incentivare l’avvio di nuove iniziative economiche o
cooperative sul territorio.
9. Infine, la convocazione di una Convenzione Euromediterranea, aperta
alla societa’ civile, con il mandato di stendere una bozza di accordo che
avvii un processo di allargamento dell’area di libera circolazione ai Paesi
del mediterraneo con il consenso di tutte le parti.
Primi firmatari
European Alternatives (Transnazionale)
Movimento Federalista Europeo (Italia)
Egyptian Democratic Academy (Egitto)
Migrant Rights Network (Gran Bretagna)
Flare (Transnazionale)
Arci (Italia)
Cgil (Italia)
Osservatorio Europa (Italia)
Tavola della Pace (Italia)
Associazione per la Pace (Italia)
Consiglio Italiano del Movimento Europeo (Italia)
Per aderire: http://www.euroalter.com/IT/petizioni/appello-maghreb/ oppure
scrivere a maghreb@euroalter.com