Sono 700 i migranti morti nel Mar Mediterraneo in questi ultimi giorni. 2200 le vittime solo da giugno. “Un’emergenza umanitaria senza precedenti”, ha commentato l’Unhcr.
A ucciderli non è il mare. Ad ucciderli sono le leggi che l’Unione Europea e i singoli Stati membri hanno emanato e che praticano con ributtante cinismo. Non si tratta soltanto di diritti umani violati, ma di scelte politiche scellerate e omicide con cui anche ogni silenzio diviene complicità.
Lo scrivono Stefano Galieni e Nando Mainardi: un’analisi delle proposte concrete e realizzabili e delle decisioni dei governi nazionali e dell’Unione Europea che, rispetto alla tutela dei diritti e della vita delle persone, hanno fatto ben altra scelta di campo.
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