La risposta dell’Italia solidale e che accoglie alle accuse e all’arresto all’ideatore del cosiddetto “modello Riace”, Mimmo Lucano, non si è fatta attendere: nell’arco di poche ore, ieri pomeriggio, grazie ad una serie infinita di “condividi” sui social e del passaparola virale, sono stati organizzati in brevissimo tempo una lunga lista di presidi in tutta Italia. Uno dei primi è stato quello romano, organizzato da Baobab Experience e ARCI a piazza dell’Esquilino. E cosi poi a seguire, un filo rosso sottile ha legato varie piazze italiane: da Padova a Trento, passando per Treviso e Venezia, e poi correndo su a Bolzano e Torino, e riscendendo giù a Bologna, Brescia, Firenze, fino a Sud, fra Cosenza, Lamezia Terme e Reggio Calabria, senza dimenticare Potenza. E sono soltanto alcuni dei presidi organizzati. Altri sono attesi nelle prossime ore e nei giorni a venire (sabato ad esempio sono previsti a Vicenza, Alessandria, Schio e Milano). Sino ad arrivare a Palermo, dove, sempre sabato 6, oltre a scendere in piazza in solidarietà a Mimmo Lucano e a fianco della comunità di Riace, si presidia anche per sostenere le azioni dell’Aquarius nel Mediterraneo.
Ma sabato 6 ottobre sarà anche e soprattutto la giornata della manifestazione a Riace fissata dalle 15 in poi.
Ed è ancora questo filo rosso che si srotola e lega simbolicamente tutte le piazze d’Italia a una Riace che non si arresta! Tanti, tantissimi sono gli autobus in partenza come quelli diretti alla marcia Perugia – Assisi del giorno successivo (fra i quali anche quello organizzato da Lunaria).
Il sindaco di Riace venerdì sarebbe dovuto andare a Terni per partecipare, appunto, ad uno degli appuntamenti collaterali alla ‘Marcia della pace Perugia-Assisi’, organizzato da Cgil, Anpi e Arci Terni: la proiezione-dibattito del cortometraggio del 2010 diretto da Wim Wenders, all’hotel Garden. «La proiezione-dibattito in programma venerdì è confermata», si legge in una nota stampa congiunta Cgil, Anpi e Arci Terni. «L’iniziativa parla dell’esperienza del piccolo borgo di Riace attraverso le riprese di un grande regista di fama internazionale come Wim Wenders. Riace e il suo esempio costituiscono un modello di accoglienza unico nel suo genere e intendiamo sostenerlo in un Paese che sembrerebbe aver smarrito valori quali quello dell’umana solidarietà».
E la stessa volontà ad andare avanti proseguendo virtualmente questa lunga marcia partita dai presidi, l’ha manifestata Flavio Lotti, del Comitato promotore della Marcia “della pace e della fraternità” del 7 ottobre: “Se arrestano il sindaco di Riace, devono allora arrestare tutta la Marcia PerugiAssisi”.
In terra e in mare, in tutti questi anni, spesso nell’indifferenza delle istituzioni, diverse organizzazioni, collettivi, singoli e Ong, hanno lavorato per salvare vite umane e accogliere. Mimmo Lucano, infatti, non è solo: è stato accusato di qualcosa di cui potremmo essere accusati tutte e tutti: di voler accogliere e non respingere, di voler rimanere solidali e umani, di voler favorire l’inclusione sociale e di voler creare le condizioni per fare rivivere territori in abbandono e decadenza. Tutto ciò per altri è qualcosa di “scomodo”, e dunque da “criminalizzare”.
Tutte queste manifestazioni di questi giorni si inseriscono in un momento di profonda crisi della società italiana. Crisi politica, sociale e relazionale. Un momento abbastanza buio, in cui in Italia crescono sentimenti di paura e intolleranza, impulsi razzisti e violenza, soprattutto verso migranti, diversi, emarginati.
Una marcia, dunque. Cento marce. Oggi più che mai abbiamo bisogno di unirci per ripudiare la guerra e la violenza, l’odio, la discriminazione e il razzismo. Per recuperare, camminando insieme, poco importa dove, i valori del nostro vivere civile e democratico, la solidarietà e condivisione.
Rimettiamoci in cammino sulla via della pace!