“La notizia divulgata nella serata di giovedì e oggetto di cronache oltre che di strumentalizzazioni non ha fondamento”. Arriva da Trenord, la società amministrata da Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato che gestisce il trasporto ferroviario lombardo, la smentita ufficiale rispetto alla presunta aggressione di un controllore da parte di un passeggero di cittadinanza ivoriana.
Secondo quanto riportato da molti quotidiani, lo scorso 3 novembre un controllore di Trenord avrebbe trovato un 26enne ivoriano privo di biglietto mentre viaggiava su un treno della linea S6, in prossimità della stazione di Rho. Il controllare avrebbe invitato il giovane a pagare la multa o a scendere dal mezzo: ma il 26enne l’avrebbe aggredito, provocando anche l’intervento di due agenti del commissariato di Rho, che avrebbero arrestato il giovane per resistenza. Secondo quanto riportato dai giornali, anche un agente era rimasto ferito.
Tutto falso: non c’è stata alcuna aggressione. Il giovane era, effettivamente, senza biglietto, e si è rifiutato di scendere dal treno. Ma il controllore “non è stato aggredito, e si è limitato a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine come è previsto in questi casi”, precisa la società, specificando che la vicenda risale al 30 ottobre. Gli agenti hanno accompagnato il giovane sulla banchina, e il treno è regolarmente ripartito: “Nessuno scontro”, sottolinea Trenord.
Nonostante la notizia non fosse confermata, molti quotidiani, locali e nazionali, l’avevano ripresa, evidentemente senza fare le giuste verifiche ma dando per certa l’aggressione (Ad esempio vedi qui, qui e qui).
Non solo: sono state diverse le strumentalizzazioni politiche. L’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte (PdL), trasformando un singolo episodio, peraltro falso, in un problema di ordine pubblico nazionale legato alla presenza di persone di origine straniera, ha dichiarato: “La situazione dei migranti a livello nazionale e l’invasione a livello lombardo ha aggravato il numero delle aggressioni su treni e nelle stazioni. Quest’ultimo fatto dimostra quanto sia mai urgente attivare il prima possibile il piano straordinario che abbiamo in mente per accrescere la sicurezza sui nostri treni e nelle stazioni”. Un piano che Sorte – utilizzando, va sottolineato, un termine scorretto e altamente stigmatizzante come ‘invasione’ – ha esplicitato in “respingimenti dai treni”. Gli ha fatto eco il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord): “Ormai i controllori non vanno più al lavoro, vanno in guerra. Occorre riportare la sicurezza nelle nostre stazioni”, mentre Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) ha parlato di “carrozze dei treni diventate diligenze alla mercé di immigrati sbandati”.
Una notizia falsa diventa vera per i mezzi di comunicazione e utile a chi connette in modo strumentale le migrazioni alla questione della sicurezza. Ora di fronte a un fatto che non è mai successo sarebbe doverosa una rettifica da parte dei quotidiani e sarebbero opportune delle scuse da parte di chi ha subito lanciato dichiarazioni allarmistiche.