Da una condanna per abusi sessuali alla scoperta di un meccanismo criminale legato alla gestione dei centri di accoglienza per migranti. E’ quanto sta emergendo dalle indagini che “da oltre un anno stanno scandagliando l’intero sistema di gestione dei centri in provincia di Trapani”, come scrive Marco Bova su Il Fatto Quotidiano. Indagini avviate dopo la chiusura del processo a don Sergio Librizzi, condannato per abusi sessuali ai danni dei cittadini stranieri che presentavano domanda di protezione internazionale (ne abbiamo parlato qui). E dalle quali “è emerso che il prelato gestiva in maniera occulta la cooperativa Badiagrande, attuale gestore del Cie di Milo, di un Centro di accoglienza straordinaria e progetti Sprar per la protezione di richiedenti asilo”, come denuncia Bova. Evidenziando un intricato sistema di assegnazioni dirette dei centri e interventi mafiosi nella loro gestione.
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