Dal 24 al 27 novembre torna KarawanFest, il primo evento cinematografico in Italia che tratta i temi dell’integrazione e convivenza tra culture con ironia e la forza del sorriso.
Karawan nasce nel 2012 come espressione del vissuto di uno dei “quartieri più melting pot d’Europa”: Tor Pignattara, a Roma. Un laboratorio spontaneo di convivenze dove non mancano tensioni e problemi ma in cui da decenni le persone trovano “naturalmente” il modo di capirsi.
Karawan è innanzitutto una festa: una rassegna di commedie e documentari da tutto il mondo, il cui primo obiettivo è quello di sovvertire stereotipi e luoghi comuni che creano barriere tra le persone e abbattere la diffidenza verso l’altro con il sorriso, perché siamo convinti che il sorriso sia il terreno naturale d’incontro fra le diverse culture del mondo, il “luogo” ideale in cui scompaiono le differenze e ci si riscopre umani. L’altra vocazione di Karawan, oltre allo spirito multietnico, è quello nomade che passa per la riappropriazione di spazi pubblici.
KarawanFest è anche un progetto sul recupero degli spazi per restituire al quartiere di Tor Pignattara il cinema di cui è orfano da oltre 30 anni. La manifestazione, giunta alla sua 5° edizione, si svolgerà alla Casa della Cultura di Villa De Sanctis, e avrà un’impronta fortemente femminile. I film selezionati quest’anno ricostruiscono un mosaico di volti e voci femminili da tutto il mondo e raccolgono i sogni, le battaglie e le speranze di tante donne diverse: la rapper afgana e la rocker tunisina che cantano per la libertà, le ragazze di una scuola di aviazione in Ghana che scelgono di fare la cosa giusta, la tranquilla signora svizzera che si è reinventata con un insolito laboratorio di teatro per rifugiati, donne che ad ogni latitudine del mondo hanno deciso di essere protagoniste delle loro vite e hanno compiuto piccole o grandi rivoluzioni.
Durante la rassegna, che sostiene la campagna #nonunadimeno, non mancherà l’invito a partecipare alla manifestazione contro la violenza sulle donne di sabato 26, in particolare con la proiezione del pluripremiato documentario Girls Don’t Fly dell’austriaca Monika Grassl. Ci saranno diversi ospiti per presentare i film e interagire con il pubblico. Tra gli altri, il regista Leonardo Cinieri Lombroso che venerdì 25 presenterà il suo film Doris e Hong, oltre a lui anche Elisa Amoruso che interverrà in un incontro con le associazioni del territorio per parlare del suo ultimo film Strane straniere, nato dal progetto dell’antropologa Maria Antonietta Mariani che segue cinque donne straniere arrivate in Italia per motivi diversi, che hanno saputo reinventarsi con successo nella nuova realtà. Interverrà anche la giovane graphic journalist Takoua Ben Mohamed, una delle voci più originali e dirompenti della G2, le ‘seconde generazioni dell’immigrazione’ in Italia, che nelle sue opere combatte con ironia l’ostilità che può nascere da luoghi comuni o scarsa informazione. In chiusura, domenica 27, il rapper italo-egiziano Amir Issaa introdurrà il documentario sulla giovane profuga afgana Sonita che col suo rap è diventata un simbolo di libertà e coraggio. Il pomeriggio di domenica 27 sarà dedicato ad approfondire la conoscenza del subcontinente indiano, con un programma di film da India, Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, seguito da un incontro con autori, giornalisti ed esperti del settore per conoscere più da vicino la cultura di questi paesi e capire come le relative comunità, molto presenti a Roma, interagiscono col territorio in cui risiedono. Continuando sul fil rouge della riflessione su identità/appartenenza a un territorio, tra gli eventi collaterali, in collaborazione con CivicoZero, il centro diurno di San Lorenzo finanziato da Save The Children per fornire supporto e orientamento a minori stranieri, verrà presentato un percorso fotografico a cura di Mohamed Keita, giovane e promettente fotografo ivoriano, che in Italia ha trovato asilo, dopo aver attraversato tutta l’Africa. to cinematografico in Italia che tratta i temi dell’integrazione e incontro/scontro tra culture con ironia e un pizzico di leggerezza.
Karawan c/o Associazione Bianco e Nero
Via dell’Acquedotto Alessandrino 5, 00177 Roma
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