La Scuola Popolare di Tor Pignattara ricomincia il percorso di studio, formazione e scoperta. A partire da quest’anno, verrà dedicato ampio spazio a quel “patrimonio fantasma” di studi e ricerche sul territorio che, purtroppo, è totalmente ignorato da media, editoria, accademia e noto solo agli addetti ai lavori più attenti. Si fa riferimento a tesi, ricerche informali, sperimentazioni narrative e visive, progetti di valorizzazione e riqualificazione e tanto altro ancora. Una ricchezza straordinaria e sconosciuta capace di offrire strumenti innovativi per la lettura e comprensione del nostro poliedrico territorio.
Lunedì 15 febbraio, alle ore 19.00, in Via Policastro 24 a Roma, s’inizia il percorso con la testi di Roberto Mondin, “Tor Pignattara, tra migrazioni e rappresentazioni territoriali“, che indaga il rapporto fra la rappresentazione mediatica del quartiere, quella dei cittadini e quella della politica locale, fra la narrazione del quartiere mainstream e la fattualità storica, sociologica, antropologica e geografica. Un percorso che aiuta a inquadrare il panorama complesso e sfaccettato della nostra realtà che troppo spesso è rappresentata in modo superficiale e manicheo.
Nel tentativo di disinnescare o dare adito a ragioni retoriche che investono questo territorio sono state fatte verifiche di genere storico, sociologico, antropologico e geografico. Vengono quindi messe a confronto le descrizioni di giornali e televisioni con la voce dei cittadini o con pareri accademico/scientifici. Il progetto si è dimostrato utile nel decifrare diverse asincronie tra la narrazione dei media mainstream e quella invece voluta dai diversi circuiti politici locali, che vorrebbero restituire un’immagine alternativa dell’area. I temi principali attraverso cui si sviluppa tale conflitto rappresentativo sarebbero inerenti alla questione migrante, che anima da decenni la vita del quadrante sud-est di Roma, e la questione ambientale/urbanistica. Si scopre così come questi due campi di discussione siano assolutamente legati tra loro, poiché in grado di motivare scelte amministrative che vengono fatte per la città. L’informazione quindi detiene un ruolo per così dire strategico nell’orientare tensioni o decisioni. Tuttavia, l’obiettivo finale della ricerca è quella di privilegiare approcci discorsivi densi in grado di riportare una “fotografia” il quanto più complessa di questo contesto metropolitano.