Pensavamo che la storia infinita sulla tassa per il rinnovo del permesso di soggiorno si fosse finalmente e felicemente conclusa con la sentenza del Consiglio di Stato (ne avevamo parlato qui), che ha cancellato il contributo per rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno, perché ritenuto illegittimo. Anzi, ci eravamo lasciati con il Consiglio che suggeriva: “Le Amministrazioni competenti ridetermineranno l’importo dei contributi”. Le stesse amministrazioni che avrebbero dovuto poi anche stabilire “an, quando e quomodo degli eventuali rimborsi agli interessati per le somme versate in eccedenza rispetto al dovuto”. E invece no. Non è ancora finita. I ministeri dell’Interno e dell’Economia, in due note allegate al ricorso presentato e perso successivamente davanti al Consiglio di Stato, avevano provato a quantificare il “danno” per le casse dello Stato, che prima hanno rapidamente e per anni acquisito l’esoso pagamento ed ora si ritrovano a doverlo rimborsare: scrivono che, “con un buon grado di approssimazione”, è stato pagato il contributo per 3,7 milioni di permessi di soggiorno, ovvero per un ammontare complessivo di 487.700.000 euro.
Numeri da capogiro che prefiguravano, già mesi addietro, un ammontare catastrofico di richieste di rimborso. Quindi, si ritorna nel limbo burocratico e cosa si fa? Si resta ancora in attesa di un nuovo decreto congiunto dei ministeri dell’Interno e dell’Economia (qui, ne parlavamo a luglio, e già s’invocava), con il quale verrà stabilito quanto si dovrà pagare in futuro, ma anche quanto bisognava pagare in passato. Solo con questo nuovo decreto si potrà fare la differenza con quanto versato ingiustamente dai migranti e restituire “l’esoso balzello” (qui avevamo ricostruito il tortuoso percorso ad ostacoli che ha portato alla sentenza del Consiglio di Stato). Così nell’ultima Circolare della Direzione Immigrazione, si rende noto che il modulo relativo al rimborso sarà disponibile solo dopo l’emissione del nuovo decreto ministeriale. Ci auguriamo solo che questo decreto esca in fretta e metta davvero un punto a questa vicenda che comincia ad assumere dei contorni grotteschi.