Su Facebook, dove a colpi di “post” si è svolta una parte della campagna elettorale per le ultime elezioni amministrative, è apparso un inquietante manifesto a sostegno alla candidatura a sindaco di Mario Cito, figlio del già noto Giancarlo e attuale leader della Lega di Azione Meridionale, sostenuto anche dai partiti La Destra e Fiamma Tricolore e da tre liste civiche. Sotto il titolo del manifesto, di per sé roboante, “La città è invasa da”, quattro foto che rappresentano i cittadini stranieri e i rom in questo modo: una prostituta dell’est, un bambino per strada, un venditore ambulante, una donna rom con il suo bambino in braccio. A queste si affianca una quinta foto che sembra riprodurre dei topi.
Superando se possibile la vergogna dei manifesti diffusi a Milano nel corso delle scorse elezioni amministrative da parte della lega Nord e del Pdl, il manifesto accosta senza mezzi termini “uomini e topi” chiosando con la scritta: «Per la bonifica ambientale, vota Mario Cito», che sorride in foto facendo ok con il pollice. Autore del manifesto spiccatamente xenofobo è Pierdaniele Friscira, sostenitore di Cito, il quale ama definirsi “di destra, non proprio fascista, e piuttosto amante dell’ordine e della disciplina”, laureato in giurisprudenza, 55enne proprietario di un’azienda che importa fuochi pirotecnici dalla Cina a Taranto (!), ex segretario della Fiamma tricolore cittadina tra il 2000 e il 2006.
«Ma perché scusa – chiede Mario Cito a un’agenzia di stampa locale, dapprima sorpreso, e poi quasi compiaciuto per l’iniziativa presa dal suo sostenitore – non è vero che rom e mendicanti hanno invaso la città? Ripeto, se sono in regola va bene, altrimenti devono essere accompagnati al confine». E contestualmente ribadisce Friscira: «Sono contro questa gente che va educata e non viene qui perché ha veramente bisogno. Taranto è piena di immigrati che danno fastidio, rompono le palle e nessuno fa niente per risolvere questo problema».
Si tratta o no di un esempio di propaganda razzista? Secondo noi sì e sarebbe bene sanzionarlo.