Aveva rincorso e fermato un uomo che, pistola alla mano, era entrato in una panetteria del centro e aveva rubato l’incasso di una giornata. “Un ottimo esempio di cittadinanza attiva per tutti”, avevano commentato tante persone sulla bacheca Facebook del sindaco di Bari Michele Emiliano. Succedeva nel capoluogo pugliese il 30 marzo scorso.
L’uomo che aveva sventato la rapina è un cittadino senegalese, privo di documenti. Proprio per questo, al momento dell’arresto del rapinatore non aveva fornito le proprie generalità alle forze dell’ordine – che pure aveva aspettato, bloccando il ladro – per timore di ripercussioni negative sulla sua presenza in Italia. Subito dopo si era però dichiarato disponibile a collaborare con la polizia.
L’uomo, un 34enne in Italia dal 2000, nel 2004 non era riuscito a rinnovare il permesso di soggiorno a causa delle perdita del lavoro. Intorno a questa situazione l’indifferenza aveva lasciato spazio, fortunatamente, a una mobilitazione a sostegno dell’uomo, che vista l’assenza di documenti rischiava l’espulsione. Era stata così organizzata una raccolta firme, una pagina Facebook, il blog “Khadim l’Italia reale”. Tutto “affinché Khadim possa restare tra noi. Da cittadino esemplare merita l’appoggio degli italiani ora più che mai!”.
Il legale dell’uomo ha così presentato istanza presso gli uffici della Questura, perché gli venisse rilasciato un permesso di soggiorno per motivi umanitari: finalmente, il permesso gli è stato consegnato ieri dal questore di Bari.
Quanti altri e altre “Khadim” ci sono in Italia, cittadini attivi dell’ “Italia reale”, considerati costantemente stranieri dallo stato per mere questioni burocratiche?