“The Route of Solidarity” è un progetto europeo che ha visto impegnati per più di un anno centinaia di attiviste e attivisti provenienti da Spagna, Grecia, Italia e Croazia sulla rotta della solidarietà. Per l’Italia, il riferimento è l’associazione Un ponte per … . Il progetto muove le mosse e prende il titolo dal viaggio intrapreso nel 2015 sulla Rotta balcanica da migliaia di persone in fuga dalla Siria, che spinse uomini e donne della società civile di tutto il mondo a farsi carico del dolore umano e della speranza di chi affrontava un viaggio in mare per mettersi in salvo. Su quella Rotta, chiusa per volere degli Stati nel 2016, migliaia di attivisti e attiviste di tutto il mondo si sono incontrate/i per oltre un anno per scambiare buone pratiche, conoscere la condizione delle persone migranti e per comprendere e discutere insieme le politiche dell’Unione Europea, immaginando insieme soluzioni condivise, dal basso. Roma, Ceuta, Zagabria, Lesbo, Palermo, Pola, Salonicco, Siviglia, sono state di volta in volta i luoghi di incontro, città di accoglienza da cui partire per analizzare e discutere quanto sta accadendo oggi in Europa in materia di migrazione e asilo. Ogni città e ogni incontro è stato l’occasione per vivere da vicino al fianco delle realtà locali, che quotidianamente rispondono alle difficoltà che i Governi con le loro politiche impongono a persone migranti e rifugiate, e per comprendere come lo scenario europeo e le scelte politiche perseguite stiano tradendo i valori stessi che hanno costituito il processo di integrazione europea. Incontro dopo incontro, città dopo città, le riflessioni condivise e le testimonianze di chi ogni giorno resiste e combatte per quei valori di solidarietà umana traditi e negati hanno preso corpo in un documento che costituisce la voce di una presa di coscienza e di posizione in difesa dei diritti di tutti e tutte. Considerare sindacabile il diritto all’asilo, il diritto all’approdo ad un porto sicuro, il diritto alla vita, mette oggi più che mai a serio rischio la nostra sicurezza e la certezza che l’inviolabilità e la tutela dei diritti umani sia ancora possibile nell’Europa che viviamo, minata e violata nelle sue stessa fondamenta.
Per questi principi, per i nostri diritti, per la sicurezza di tutti e tutte noi, in concomitanza delle prossime elezioni europee, le riflessioni portate avanti nei vari incontri sono state raccolte in un documento, destinato alle/ai candidate/i europee/i e alle/agli attuali parlamentari. Un documento che richiama la necessità di riportare, quali priorità dell’agenda europea, la difesa e il rispetto universale dei diritti umani, i diritti di tutti e tutte.
I cinque punti d’azione identificati necessitano di una posizione coerente da parte dei/le decision makers europei/e, e si auspica che possano essere al centro della prossima agenda europea:
- Porre fine alle morti in mare, alla violenza ai confini e lungo le rotte migratorie;
- Fermare la criminalizzazione della solidarietà;
- Contrastare la xenofobia con una narrazione positiva in tema di migrazioni e asilo, che rimandi alle possibilità di convivenza tra le comunità;
- Eliminazione degli hot-spots;
- Porre fine ai respingimenti e ai rimpatri illegali.
Tutte le organizzazioni della società civile che vogliano aderire al manifesto, possono inviare la propria adesione entro il prossimo 13 marzo.
L’adesione potrà essere espressa (nome dell’organizzazione/associazione/collettivo e logo) all’indirizzo:
solidarityroute@apdha.org con oggetto “Adesione al Manifesto del progetto The Route of Solidarity”.