Circa 130 proiettili esplosi da un’auto e una moto di fronte alla sartoria Ob ob exotic fashon: furono uccisi così, in un agguato il 18 settembre 2008, sei immigrati africani a Castel Volturno.
Il 15 aprile 2011 la prima sezione della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere ha emesso la sentenza nei confronti dei 5 imputati accusati della strage. La Corte ha accolto le richieste dei pm comminando l’ergastolo a 4 imputati e 23 anni di reclusione alla quinta persona riconoscendo le aggravanti di odio “razziale” e della finalità terroristica. Gli uomini sono stati riconosciuti responsabili anche del tentativo di strage operato un mese prima dell’agguato del 18 settembre sempre nei confronti di cittadini stranieri.
E’ stato riconosciuto un risarcimento alle parti civili: oltre all’unico testimone superstite, i parenti delle vittime e il centro sociale ex Capanificio di Caserta.
Smentita dalla sentenza dunque la tesi sposata subito dopo la strage da molti media, secondo la quale all’origine della strage degli immigrati, ci sarebbe stata una «spedizione punitiva» contro la sartoria che sarebbe stato un centro del traffico di stupefacenti controllato da alcuni immigrati nigeriani. Riproponiamo in allegato un bell’articolo di Enrico Pugliese che uscì sulle pagine del quotidiano il Manifesto il 21 settembre 2008, tre giorni dopo la strage.