Torna ad essere bersaglio di critiche l’accordo stabilito lo scorso 18 marzo tra l’Unione europea e la Turchia. Gli intellettuali europei riuniti nel movimento DiEM25 ne chiedono ora l’annullamento con un appello online, lanciato attraverso la piattaforma Change.org. La protesta si unisce così alle molteplici critiche, che l’accordo aveva sollevato già al momento della sua stesura – sia a livello internazionale, da parte di organizzazioni come Amnesty International, sia da parte delle associazioni della società civile nel nostro Paese.
Il movimento paneuropeo dei democratici DiEM25 – composto fra gli altri da personalità di spicco come Yanis Varoufakis, Noam Chomsky e Slavoj Žižek – chiede al Parlamento Europeo di revocare l’accordo UE-Turchia nella sua interezza, prendendo spunto dal ricorso presentato lo scorso 29 novembre alla Corte di Giustizia Europea a nome di Shabbir Iqbal. Quest’ultimo è un cittadino pakistano, come tanti costretto ad abbandonare il suo Paese, che ha raggiunto la Grecia attraversando la Turchia. Come previsto quindi dall’accordo internazionale in questione, Shabbir Iqbal dovrebbe essere costretto a lasciare l’Europa e respinto verso la Turchia. Se verrà riconosciuta l’ingiustizia di un tale trattamento secondo lo stesso diritto europeo, il caso di Shabbir Iqbal potrebbe rappresentare un precedente importante, per portare finalmente alla luce l’illegalità dell’intero accordo.