“In questa Chiesa è vietato l’ingresso ai razzisti…tornate a casa vostra!”: è il cartello affisso fuori dalla chiesa di Sant’Angelo in Mercole a Spoleto, in provincia di Perugia. Una scelta del parroco, originario del Veneto, dopo gli ultimi episodi di razzismo accaduti a Quinto di Treviso, ma anche a Roma (vedi qui). Il parroco ha anticipato il messaggio anche sul proprio profilo Facebook, dove ha specificato: “Il cartello è un invito delicato a tornare a casa a riflettere…la ‘Casa del Popolo di Dio’ non è il posto per chi rifiuta di accogliere i poveri. Un monito, legittimo, doveroso: ricordare ai razzisti che questa non è la loro casa”.
Un messaggio che ricalca alcune delle parole più usate da chi si schiera contro i cittadini migranti: “Lo slogan più diffuso oggi è ‘tornate a casa vostra‘. Con questo messaggio voglio far sapere a chi grida queste parole che ci sono anche luoghi, come la casa di Dio, dove anche loro non sono ben accetti. Tra l’altro sono stato persino gentile – commenta il parroco intervistato da Il Fatto Quotidiano – Gesù è molto più duro. Racconta il vangelo di Matteo che disse ‘Ero straniero e non mi avete accolto. Lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno’”.
Sono i politici, secondo il parroco, ad avere le maggiori responsabilità: “C’è una violenza inaudita sul tema profughi, coltivata da quattro politici che hanno una memoria storica non più lunga di tre mesi e che fomentano questo odio”. E su quanto accaduto in Veneto, commenta: “Zaia dice di essere contro la violenza stando dalla parte dei cittadini ma in questo modo giustifica il terrorismo messo in atto arrivando al punto da appiccare il fuoco”. Ed è con grande preoccupazione che il sacerdote guarda alle violenze degli ultimi giorni, lanciando un monito: “Queste azioni squadriste si sono già verificate negli anni Venti. Noi dobbiamo scegliere se prendercela con i più poveri oppure con i furbi che hanno causato ciò. Purtroppo quest’ultimi sono lì ad indicarci i nemici di turno. Hanno fatto così Hitler, Mussolini e lo stanno facendo anche la Lega e CasaPound che hanno compreso quanto in questo modo si raccolgano consensi”.
L’emergenza vera, piuttosto, “è causata dall’uomo, e la comunità cristiana deve dare una risposta. Tra i politici che cavalcano questa protesta non c’è nessuno che fa l’analisi di cui è stato capace il pontefice dicendo che questi profughi vengono a chiederci il conto di centinaia di anni di sfruttamento e ingiustizia”.