La Commissione Giustizia e Diritti umani del parlamento catalano metterà oggi ai voti una mozione presentata dal Gruppo di lavoro sui Cie (Centres d’Internament d’Estrangers, corrispondenti agli italiani Centri di identificazione ed espulsione) per chiedere al governo centrale il superamento del sistema CIE. E’ il traguardo storico raggiunto dalla mobilitazione lanciata dalla campagna Tancarem el CIE, formata dalle associazioni Tanquem els CIE, SOS Racisme e Migrastudium, e culminata nella manifestazione del 20 giugno scorso, quando circa duemila persone hanno raggiunto il Cie situato nell’area commerciale di Zona Franca, a Barcellona, definito dai membri della campagna “la punta d’iceberg di politiche migratorie segreganti, escludenti e razziste”. Un’opinione condivisa dai giuristi, avvocati, esperti che hanno fatto parte del Gruppo di lavoro durante i suoi sei mesi di funzionamento, arrivando a formalizzare una critica radicale del sistema dei centri di detenzione.
Tre sono i punti fondamentali intorno ai quali si sta sviluppando il dibattito parlamentare:
– l’istituzione urgente di misure necessarie per garantire i diritti fondamentali delle persone attualmente trattenute nei Cie (come ad esempio l’assistenza sanitaria interna 24 ore su 24).
– una presa di posizione chiara del Parlamento catalano per il superamento dei Cie, con la richiesta al Ministero dell’Interno di provvedere alla chiusura entro sei mesi, e la contestuale diffusione di una circolare ministeriale diretta alle forze dell’ordine affinché si interrompa la pratica del racial profiling -di fatto una schedatura su base etnica-, che nonostante sia illegale continua a essere una prassi in Catalogna.
– un cambiamento profondo della politica migratoria, che possa tutelare i diritti umani delle persone migranti, favorendone l’ingresso legale o la regolarizzazione.
All’interno del parlamento catalano, la risoluzione caldeggiata da Tancarem el CIE viene sostenuta da ERC (Esquerra Republicana de Catalunya ), ICV-EUiA (Iniciativa per Catalunya Verds – Esquerra Unida i Alternativa ), CUP (Candidatura d’Unitat Popular ) e ora anche dal PSC (Partit dels Socialistes de Catalunya). Per ottenere la maggioranza, manca ancora l’appoggio esplicito dei deputati del CDC (Convergencia Democrática de Cataluña) e UDC (Unió Democrática deCataluña).
Le pressioni per la chiusura dei Cie non arrivano solo dai manifestanti, ma anche dall’interno degli stessi Centri: “I governanti ci stanno togliendo i diritti, ci stanno allontanando dalle nostre famiglie, dai nostri figli che sono nati qui.. ci fanno vivere come animali”, si legge in una lettera scritta da alcuni migranti trattenuti nel Cie di Barcellona.
“Chiudere il Cie ha smesso di essere un’utopia”, affermano i membri di Tancarem el Cie, sottolineando il ruolo indispensabile ricoperto dalla campagna e da tutte le realtà e le singole persone che ne hanno fatto parte. “Ora, vedremo se le parti politiche, in particolare CDC e UDC che ancora non hanno espresso un esplicito parere in merito, approveranno una risoluzione storica in materia di diritti umani, appoggiando una politica di accoglienza e rispetto piuttosto che di repressione. Esigiamo dal Parlamento catalano una posizione ferma, pubblica e ufficiale sui Cie“, affermano i membri della campagna.
Vedi i video e le foto della manifestazione del 20 giugno: https://www.facebook.com/tancaremelcie e http://www.sosracisme.org/general/noticia-gracies-al-vostre-suport-el-tancament-esta-mes-a-prop
Questo il sito della campagna: http://tancaremelcie.cat