Nella serata di ieri, intorno alle 19.30, presso lo scalo di Latina, in via della Stazione, di fronte alla scuola materna “Ciancarelli”, otto giovani cittadini nigeriani, richiedenti asilo ospiti della cooperativa “Karibù”, dopo una giornata di lavoro, erano in attesa dell’autobus per tornare nelle loro abitazioni. All’improvviso, sono stati colpiti da alcuni proiettili in gomma di un’arma ad aria compressa, provenienti da un’auto in corsa (un’Alfa 155). L’auto avrebbe deliberatamente rallentato a ridosso della fermata per colpire.
Si ripete il copione. Solo pochi giorni fa, anche a Forlì, ben due casi analoghi (un cittadino ivoriano di 33 anni, colpito da un proiettile partito da una pistola ad aria compressa, mentre era in sella ad una bici, e una donna nigeriana, avvicinata da un motorino e ferita al piede, sempre con una pistola da softair).
Degli otto ragazzi, tutti fra i 19 e 26 anni, “soltanto” due sono stati colpiti direttamente, ma fortunatamente stanno bene. Nessuna grave conseguenza: “solo” alcuni ematomi, ma molto, molto spavento.
Un atto gravissimo per il sindaco, Damiano Coletta, che ha emesso una nota ufficiale del Comune per dire che: “A nome dell’intera città, del Consiglio comunale e della Giunta esprimo la totale solidarietà ai due ragazzi migranti e ribadisco l’impegno nel proseguire il lavoro di accoglienza e integrazione intrapreso, nel costruire cantieri di pace coinvolgendo i comitati di quartiere della città e facendo in modo che episodi simili non si ripetano e restino isolati”. Anche Latina Bene Comune ha deciso di manifestare la propria vicinanza agli ospiti della cooperativa Karibù con un comunicato, “preoccupati e indignati per questo vile e grave gesto che se fosse di matrice razzista, assumerebbe toni ancora più inquietanti”.
Secondo altri, si è trattato di una bravata e minimizzano l’atto. Ad esempio, Salvatore De Monaco, ex presidente del consiglio comunale sotto la giunta Zaccheo, nome di spicco in passato della destra pontina, il quale ha dichiarato: “Anche quando eravamo ragazzi noi giocavamo con i pallini di gomma, ma nessuno ci ha mai messi sul giornale per questo”.
Gli inquirenti stanno indagando, anche perché la macchina sarebbe stata fotografata, fortunatamente, da un passante.