Proprio ieri scrivevamo di un processo di regressione culturale che sta interessando la nostra società, leggendo i commenti feroci seguiti al post pubblicato sulla propria pagina Facebook dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini (qui).
Oggi arriva la notizia che in Francia un ragazzo di 16 anni è in coma dopo essere stato picchiato da un gruppo di persone. Il fatto è accaduto a Pierrefitte-sur-Seine, nella periferia di Parigi. Secondo le prime informazioni, il giovane “fermato più volte per furto, sarebbe stato sequestrato nel campo nomadi dove viveva da un gruppo di abitanti della zona, che lo accusavano di un furto a casa di una loro conoscente. Il giovane sarebbe stato picchiato a sangue in una cantina e poi abbandonato in strada in coma, in un carrello di supermercato”. Citiamo testualmente dall’Ansa. Che, come segnalato più volte, dà molta rilevanza, nel titolo e in apertura dell’articolo, al fatto che il giovane è rom.
Per una volta ci troviamo costretti a glissare sul fatto che, forse, sarebbe più corretto scrivere che un ragazzo è in fin di vita per i colpi che gli sono stati inferti, piuttosto che indicarne subito l’appartenenza alla minoranza rom. Ma questa scelta passa in secondo piano rispetto ai commenti che leggiamo sotto. “Dovevano ammazzarlo”, “Bravi Francesi. E’ ora di finirla con questa feccia. Italiani, imparate”, “La legge italiana li preserva troppo……. poverini sono emarginati, e ci fottono…… hanno fatto bene”, “Puniscine uno per educarne cento”, “Intanto si inizia così”, “Con un lanciafiamme in TUTTI i campi rom d’europa!!! ma perchè Mussolini non è vissuto ai nostri tempi dico io???”, “Forse hanno un tantino esagerato ma un buon randello spiega chiaramente tanti articoli di legge”, “Sono stati ancora bravi …. l’hanno rapito dal campo …non hanno bruciato tutta la sua famiglia”, “Purtroppo anche questo è un esempio che l’integrazione con delle ‘razze’ animali e sottosviluppate non esiste”.
Davanti a commenti del genere è davvero difficile trovare le parole. Si possono capire molte cose dell’essere umano: la rabbia che a volte fa dire cose che non si pensano, lo sconforto e la frustrazione per un senso dell’abbandono che può portare a cercare capri espiatori contro cui prendersela.
Ma come si faccia a gioire di fronte al fatto che un ragazzo di 16 anni viene rapito, picchiato brutalmente e abbandonato in coma in mezzo alla strada, non solo non riusciamo a capirlo, ma ci viene difficile anche commentarlo.
A chi prova a esprimere una nota di dissenso (“Beh, guarda gli italiani in famiglia. Si ammazzano e sgozzano come bestie, moglie e figli, conviventi. Siamo forse migliori dei Rom che rubano? Guarda i politici e altri: quanti milioni di € hanno rubato sulla nostra pelle?”) vengono fornite spiegazioni che tendono a giustificare e minimizzare. Gli italiani rubano e uccidono? “Ma che vuol dire, quello è un altro discorso..noi Italiani stiamo andando fuori di testa, sarà quel che mangiamo, sarà lo stress..la disoccupazione..non lo so. So solo che se andiamo avanti così ci sarà una catastrofe prima o poi”.
Su questo siamo d’accordo. E forse, a giudicare dai commenti che sempre più frequente leggiamo, la catastrofe è già arrivata.