“Nel mondo web, un terzo degli attacchi personali diretti alle donne influencer hanno natura sessista e il tasso di hate speech, di parole d’odio subite, è più del doppio rispetto agli uomini – scrive Goffredo Buccini sul Corriere della Sera del 27 maggio. “La riserva di furia e rancore che si è riversata su Silvia Romano al suo rientro in Italia si andava accumulando insomma già nei mesi precedenti in misura mai registrata prima. Il veleno intossica la popolazione attiva sulle tastiere dei pc senza grandi distinzioni di colore: nel mirino ci sono donne collocabili a sinistra, come Laura Boldrini e Teresa Bellanova, e a destra, come Giorgia Meloni e Daniela Santanché. Un caso a parte, vedremo, pare Liliana Segre, che accumula su di sé un triplo stigma agli occhi di taluni manganellatori digitali: donna-ebrea-antifascista”.
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