“Sulla sicurezza, Marino rappresenterebbe l’apertura a tutti i nomadi, a tutti gli immigrati che vogliono violare la legge”. Queste le parole espresse da Gianni Alemanno, sindaco uscente e candidato per Roma, dopo un incontro elettorale in vista del ballottaggio con Ignazio Marino, candidato Pd.
Già lunedì, durante la trasmissione televisiva Ballarò, Alemanno aveva dichiarato: “Temo che Marino rappresenti un ritorno a quel ‘veltronismo’ che aveva aperto le porte della città a qualsiasi sbandato e a chiunque venisse qui a commettere atti predatori e ad accamparsi abusivamente nella città”.
Immigrati che violano la legge, sbandati, atti predatori. Ancora una volta torna in auge, in campagna elettorale, l’equazione rom/immigrato uguale criminale, con tutto il suo corollario di parole ad effetto.
Ancora, i cittadini di origine straniera vengono considerati solo come protagonisti di una supposta questione di ordine pubblico. Una strategia politica già nota: creando allarmismo sociale – guarda caso sulla pelle di chi non può votare – ci si pone come garante della sicurezza dei cittadini. Niente di nuovo, semmai un eterno ritorno.
Ci chiediamo: invece di cercare consensi lanciando allarmi inesistenti non sarebbe più utile avanzare proposte politiche capaci di migliorare la vita delle persone (tutte)?.