Il suo nome non lo conosciamo.
Sappiamo solo che aveva 20 anni, era eritreo ed era giunto a Villa Sikania, (Siculiana, in provincia di Agrigento) l’1 agosto. Questa notte è stato travolto e ucciso da un’auto che ha percorso a tutta velocità la strada statale (SS115) su cui si affaccia l’ex albergo, adibito dal 2013 a centro di accoglienza. Una giovane vita se n’è andata in questo modo tremendo e tre poliziotti che tentavano di fermare il ragazzo, mentre tentava di allontanarsi dal centro, sono stati feriti con lui; uno di loro dovrà subire un intervento.
Un video amatoriale pubblicato su Il Messaggero mostra la dinamica dell’incidente. L’automobilista, 34 anni, non si è fermato neppure a prestare soccorso ed è stato individuato solo successivamente dalle forze dell’ordine.
Il giovane eritreo nel momento in cui è stato investito stava cercando di fuggire dal centro, presidiato dalle forze dell’ordine. Ieri, intorno all’ora di pranzo, alcuni migranti erano saliti sul tetto in forma di protesta, chiedendo di lasciare la struttura. Villa Sikania è un ex albergo dove attualmente sono ospitati circa 200 migranti sottoposti a quarantena ed è risalito più volte al centro delle cronache. Già nel mese di luglio vi erano stati alcuni tentativi di fuga. Una parte della popolazione aveva protestato chiedendone la chiusura, sostenuta anche dal sindaco. Una chiusura temporanea c’era già stata lo scorso ottobre, ma a seguito dei nuovi arrivi di migranti via mare, il centro era stato riaperto.
L’inidoneità dell’ex albergo, su strada, per giunta una statale, maltenuto, con finestre rotte, all’utilizzo come struttura di quarantena, era nota da tempo. D’altra parte, come sottolineato più volte dalle organizzazioni di tutela e che operano nell’ambito dell’accoglienza, le grandi strutture non sono adeguate a garantire un’accoglienza di qualità in tempi ordinari. Lo sono ancor meno in tempi di Covid-19: assicurare il rispetto delle regole di sicurezza sanitaria ospitando grandi gruppi di persone è più difficile. E probabilmente anche al sovraffollamento si devono i molti tentativi di fuga effettuati dai migranti ospitati a Villa Sikania.
L’intensificazione degli arrivi dei migranti delle ultime settimane non è semplice da gestire nell’attuale fase di emergenza sanitaria. E tuttavia, si poteva evitare di riaprire il centro di Villa Sikania, privilegiare l’accoglienza in strutture più piccole e accelerare i trasferimenti dei migranti in altre regioni.
I migranti giunti nel 2020 sono ad oggi circa 20mila, un numero di persone che il nostro paese potrebbe ospitare tranquillamente offrendo loro un’accoglienza dignitosa se venisse privilegiata l’accoglienza diffusa e distribuita sul territorio.
Oggi siamo invece costretti ancora una volta a ricordare una morte assurda e incomprensibile.