Finalmente, da parte dell’Ufficio Nazionale per il servizio civile è arrivata la comunicazione della riapertura del bando: le domande vanno presentate entro le 14.00 del 16 Dicembre 2013.
La riapertura, annunciata tramite decreto, arriva in esecuzione dell’ordinanza del Tribunale di Milano, che a novembre dichiarava “il carattere discriminatorio dell’art.3 del bando” di servizio civile.
Una sentenza arrivata dopo altre, addirittura dopo quella della Corte d’Appello, che indicava come “irragionevole e discriminante [..] la scelta di escludere gli stranieri permanentemente residenti dalla possibilità di accedere su base volontaria al servizio civile”.
Tutte queste sentenze non erano però riuscite a far modificare il bando: proprio su questo punto insisteva l’ultima sentenza del Tribunale milanese, che ordinava all’Ufficio Nazionale per il servizio civile di riaprire le domande per 10 giorni, così da consentire alle persone precedentemente escluse di partecipare.
Ancora una volta, però, il governo sembra interpretare le sentenze più che applicarle: l’Ufficio ha infatti limitato l’ammissione ai soli cittadini comunitari, ai familiari di comunitari, ai titolari di permesso per asilo politico e ai titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo.
“Tali limitazioni non trovano alcun riscontro nel testo dell’ordinanza e appaiono, dunque, illegittime”, denunciano Asgi e Avvocati Per Niente, che hanno seguito i ricorsi presentati da alcuni ragazzi e ragazze contro la loro esclusione dai bandi.
Infatti, “molti giovani stranieri, anche se soggiornanti in Italia da molti anni, potrebbero non aver acquisito il permesso di lungo periodo e rimangono, così illegittimamente esclusi”.
Inoltre, l’Ufficio Nazionale annuncia, all’interno dello stesso decreto, la presentazione di un ricorso in appello: una posizione giudicata “assurda” da Asgi e APN, che appare “fortemente in contrasto con le dichiarazioni della Ministra per l’Integrazione che aveva salutato con favore il contenuto della decisione del giudice”.